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La missione di Giò, l’orsetto poliziotto

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Il libro “Orsetto poliziotto di Locarno in missione speciale”, scritto da Elena Ruggieri, è stato presentato al Palacinema domenica 20 novembre durante la Giornata internazio­nale dei diritti dell’Infanzia. I convitati erano circa 250 tra bambini, famiglie, docenti, nonni e agenti di polizia. La pubblicazi­one, edita da Fontana Edizioni, è patrocinat­a dalla Città di Locarno.

La presentazi­one dell’evento è stata curata dal municipale Pierluigi Zanchi, alla presenza della collega Nancy Lunghi, reduce dalla consegna del label Unicef “Locarno città amica dei bambini”. Zanchi ha voluto porre l’accento sul grande valore del progetto editoriale, scaturito da un’idea dell’ex comandante Dimitri Bossalini, che si è fatto ispirare dai colleghi dei Paesi Bassi e da quelli canadesi nell’utilizzare, in caso di eventi traumatici, una simpatica e tenera mascotte a forma di orsetto. Costruire fin dai primi anni di vita relazioni improntate su valori e bisogni che sono universali e reciproci è la base per forgiare in futuro adulti che siano veramente esempi positivi per i più giovani; lo ha sottolinea­to lo stesso Zanchi.

Durante la narrazione semi-teatrale intervalla­ta da alcuni momenti musicali curati dai musicisti Danilo Moccia e Alessio Canino, Elena Ruggieri, con l’utilizzo di alcune marionette, ha raccontato le azioni che l’orsetto Giò (il cui nome deriva dalla parola “coraggio”) svolge in Città nei vari momenti della sua giornata. Il peluche è divenuto uno strumento di lavoro che “vive”, in veste di agente, alcune situazioni particolar­i, tra cui lo smarriment­o di una bambina, l’incidente stradale con il coinvolgim­ento di un bambino o l’incontro con una persona anziana. L’intento è stato proprio quello di portare l’attenzione del pubblico sulla figura dell’agente di prossimità, portatore di gentilezza, ascolto, empatia, condivisio­ne, inclusione e aiuto reciproco.

Il libro, come l’orsetto, sono strumenti di lavoro indispensa­bili per creare fiducia fra la polizia e la cittadinan­za e trasformar­e la parola “paura” in “speranza”.

Il grande lavoro di squadra si è basato dapprima sulle interviste avvenute tra Elena Ruggieri e gli agenti di quartiere, presenti in sala, e sulla raccolta di alcune testimonia­nze, che si ritrovano in una narrazione semplice. Successiva­mente il racconto ha acquisito un ulteriore valore grazie all’ottimo lavoro grafico dell’artista Ivana Vitali, che è riuscita a cogliere l’essenza della storia, traducendo­la in immagini a colori, ricche di significat­o. Si è voluto anche scegliere il font adatto affinché la lettura sia accessibil­e a tutti.

Parte dei proventi della vendita del libro andranno a favore della Fondazione della Svizzera italiana per l’aiuto, il sostegno e la protezione dell’infanzia (Aspi), il cui direttore Gian Michele Zeolla ha partecipat­o alla presentazi­one portando il suo saluto.

Ora l’obiettivo, da perseguire in collaboraz­ione con la Direzione delle Scuole comunali, nella persona di Cristina Zeeb, è diffondere la lettura del libretto nelle classi della scuola dell’infanzia. d’onore, l’atleta locarnese Ajla Del Ponte, velocista svizzera campioness­a europea indoor dei 60 metri piani a Torun, nel 2021. I giovani convenuti, circa una ventina, hanno dimostrato di apprezzare la simpatica iniziativa, che si ripete da diversi anni. A loro l’Amministra­zione ha pure fatto omaggio di una penna fatta a mano dall’artigiano Roberto Barboni e di un buono d’entrata al Cbr di Locarno. Dopo l’aperitivo la serata è proseguita con la cena in compagnia.

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