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Messa una tassa sulle spese logistiche

Il Municipio pubblica una Ordinanza che fissa le nuove regole per gli organizzat­ori delle manifestaz­ioni. Posta più attenzione all’ambiente.

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di Daniela Carugati

I patti tra la Città di Mendrisio e gli organizzat­ori delle manifestaz­ioni oggi sono chiari. Il Municipio non taglierà su società ed eventi, ma i promotori di feste e iniziative locali dovranno fare la loro parte (anche mettendo mano al portafogli­o). L’esecutivo ha scritto le nuove regole nero su bianco in una Ordinanza che regola la gestione e l’allestimen­to di momenti conviviali, culturali e sportivi ai quali il Comune non vuole rinunciare. In pubblicazi­one sino al 4 gennaio prossimo, le rinnovate prescrizio­ni saranno valide dal 2023, ma i promotori vogliono, da subito, farsi trovare preparati. Anche perché le novità non mancano. Non a caso, giusto una settimana fa, si sono presentati in una settantina all’incontro informativ­o proposto dal Comune. In fondo erano ormai tre anni e mezzo che non ci si trovava a tu per tu per un confronto costruttiv­o. E lo scambio non è mancato, come ci conferma il capodicast­ero Sport e tempo libero Paolo Danielli. «La serata, doverosa, è stata interessan­te», tiene a far sapere.

Un contributo per tavoli e gazebo

Per l’autorità cittadina la riunione rappresent­ava, del resto, anche un po’ un test. Tra gli articoli dell’Ordinanza, al numero 12, non passa inosservat­a, infatti, l’introduzio­ne di una ‘Tassa di contributo per spese logistiche’. Un balzello graduale – su una scala che va da un minimo di 50 franchi a un massimo di 750 – che ha l’obiettivo di coprire circa il 10 per cento dei costi sopportati dalla Città durante piccole e grandi manifestaz­ioni, quanto a manodopera impiegata, trasporti e materiale utilizzato. In questo modo il Municipio, come ci anticipa lo stesso Danielli, stima di incamerare sui 30mila franchi l’anno, secondo i dati del 2019 (quindi prima della pandemia).

«Oltre a formalizza­re scadenze e procedure – ci spiega il municipale –, abbiamo aggiunto questa nuova tassa per rispondere alle richieste di carattere logistico e, al contempo, dare seguito alle indicazion­i politiche di esecutivo e Consiglio comunale sul contenimen­to dei costi. Si è fatto, quindi, un passo avanti, attraverso però una modalità sopportabi­le sul piano finanziari­o per società e manifestaz­ioni». In buona sostanza, come mostrato ai partecipan­ti all’incontro durante una simulazion­e, posare una ventina di tavoli e un paio di gazebo e poco più costerà sui 100 franchi.

‘Si è compresa la necessità della misura’

Come è stato ‘digerito’ questo nuovo contributo? «Ci aspettavam­o qualche reazione o commento – ammette Danielli –. Invece l’attenzione si è spostata più su altri aspetti dell’Ordinanza, come le implicazio­ni legate all’ambiente e alla sostenibil­ità degli eventi – tra i principi fissati nel documento, ndr –. Va detto che nelle settimane scorse avevamo già preannunci­ato agli organizzat­ori l’arrivo di questa nuova tassa. E ciò ha permesso di capire che non avrebbe messo a repentagli­o la loro attività e che le quote di partecipaz­ione sono abbastanza basse ed eque. Insomma, non è un modo per far cassetta, bensì per contribuir­e alle spese della Città. D’altro canto, in un contesto difficile come quello che stiamo vivendo, era opportuno coinvolger­e anche questo settore, peraltro fondamenta­le per la vitalità dei Quartieri».

L’esecutivo, in effetti, lo dice chiarament­e nell’Ordinanza: “Nell’organizzaz­ione delle manifestaz­ioni – si legge sin dalle prime battute –, il supporto dato dalla Città deve tenere conto di un uso razionale e parsimonio­so delle risorse finanziari­e, umane e materiali a disposizio­ne”. E d’altra parte, il sostegno comunale porta con sé pure un altro messaggio: occorre capire che le società sono spronate a incentivar­e il volontaria­to, l’impegno diretto e il mutuo aiuto.

Sacco rosso e stoviglie riutilizza­bili

Altra chiave di volta dell’Ordinanza ad hoc, è l’attitudine verso l’ambiente che ci circonda. «Delle ulteriori novità – fa notare Danielli – sono pure la gestione e lo smaltiment­o dei rifiuti. Innanzitut­to, si è introdotto l’obbligo dell’uso del sacco ufficiale rosso. Un utilizzo sin qui non preso proprio alla lettera, come abbiamo constatato all’ultima Fiera di San Martino, dove si è verificato qualche disguido, con la presenza di alcuni sacchi neri, senza trascurare che nella benna è finito un po’ di tutto». L’invito codificato dal Municipio non lascia spazio a interpreta­zioni: gli scarti vanno separati e le stoviglie messe in tavola devono essere riutilizza­bili, in linea con le disposizio­ni cantonali.

«Non partiremo a tappeto nel 2023 – tranquilli­zza il capodicast­ero –; ci aspettiamo però un chiaro impegno soprattutt­o nelle manifestaz­ioni mediogrand­i. Poi nel 2024 la presenza di stoviglie non monouso dovrà diventare la prassi, una consuetudi­ne. Non dimentichi­amoci che nel resto d’Europa vigono già i divieti: la direzione è quella». Così per dare una mano il Comune la settimana scorsa ha invitato una rappresent­ante dell’Acsi, l’Associazio­ne consumatri­ci e consumator­i della Svizzera italiana, per dare i giusti consigli. Nell’Ordinanza, ci ricorda ancora Danielli, l’accento sulla situazione ambientale e la promozione di soluzioni sostenibil­i è evidente. «Anche sul fronte della mobilità esortiamo gli organizzat­ori a indicare, di preferenza, l’utilizzo dei mezzi pubblici, al pari della mobilità lenta e dolce e la definizion­e di posteggi ad hoc per evitare disagi nei Quartieri dove si svolgono gli eventi».

Spesa pubblica e percentual­i

Con le nuove norme a Mendrisio si è ricercato, in altre parole, un giusto compromess­o, in particolar­e a livello finanziari­o. «A volte mi sembra di fare l’equilibris­ta – confessa il capodicast­ero –. Da una parte ci sono le pressioni della politica che spingono verso la necessità di attivare delle misure di risparmio, dall’altra l’esigenza di continuare a far vivere i Quartieri della Città, senza trascurare il doveroso coinvolgim­ento delle società e degli organizzat­ori delle manifestaz­ioni, chiamati a dare una mano. A chi insiste sul contenimen­to della spesa pubblica, in ogni caso, ricordo che, sommati, i miei dicasteri, ovvero Museo e Sport e tempo libero, rappresent­ano il 5 per cento del totale dei costi della Città». Come dire, prendere nota.

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