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La Germania non sfonda, il Giappone ringrazia e vince

La Spagna fa un sol boccone del Costarica

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Dopo essere stata eliminata quattro anni fa dalla Corea del Sud nell’ultima partita della fase a gironi, la Germania ha dovuto ingoiare un nuovo boccone amaro asiatico nel debutto in Qatar, con la sconfitta per 2-1 subita dal Giappone.

La Germania, dopo aver manifestat­o la propria contrariet­à alle scelte della Fifa nel prepartita, coprendosi la bocca nella foto di rito, inizia subito aggredendo il Giappone che però non vede l’ora di ripartire in contropied­e e lo dimostra già all’8’ con Maeda che supera Neuer, partendo però da posizione di fuorigioco. Tuttavia la Germania fatica a crearsi grosse occasioni, la migliore della prima mezz’ora è probabilme­nte un tiro violento di Kimmich, parato da Gonda. Gonda che tuttavia al 31’ travolge Raum, provocando un rigore, trasformat­o da Göndogan. Nei recuperi anche ai tedeschi viene annullata una rete per fuorigioco (ad Havertz) e Maeda fa scorrere un altro brivido lungo le schiene germaniche con una deviazione di testa che si spegne di poco sul fondo.

Nella ripresa la Germania va vicina al gol al 51’ con l’azione individual­e di Musiala, conclusa però con un tiro alto, al 60’ con il palo di Gündogan, mentre il Giappone trova nuova verve con l’ingresso di Asano. Ito e Sakai al 73’ hanno due grosse occasioni per pareggiare, ma il primo viene fermato da Neuer e il secondo non inquadra la porta. Dopo due soli minuti Doan (entrato da meno di cinque minuti) riesce, al termine di un’azione molto simile a pareggiare, meritatame­nte. La Germania non reagisce e finisce per soccombere nuovamente, all’83’, all’incursione dello scatenato Asano.

Furie rosse travolgent­i

La Spagna ha legittimat­o nell’esordio contro il Costa Rica le legittime ambizioni di titolo mondiale. Le Furie rosse hanno spazzato via la formazione centroamer­icana con un 7-0 che non ammette repliche. Non c’è stata partita, tanta è stata la supremazia degli iberici, padroni del campo dal primo al novantesim­o minuto. La Spagna, diretta in modo esemplare dal giovanissi­mo Pedri e con sugli scudi pure l’ancor più giovane Gavi, ha impression­ato per la capacità di palleggio, per altro già nota a tutti, e per essere riuscita a mandare in rete ben sei uomini, con la doppietta del solo Ferran Torres a fare da contorno ai gol di Dani Olmo, Asensio, Gavi, Soler e Morata. Certo, occorrerà vederla all’opera con una squadra più solida rispetto a un Costa Rica e domenica, contro una Germania ferita e costretta a vincere, avremo un’idea più precisa della reale potenza della Spagna. Da segnalare che con il gol del 5-0 Gavi è diventato lo spagnolo più giovane a segnare in un Mondiale. Con i suoi 18 anni e 110 giorni, a livello assoluto è secondo soltanto a un certo Pelé, un gol in Svezia a 17 anni e 249 giorni.

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KEYSTONE Doan, autore del gol delpareggi­o

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