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Il Brasile conta ancora molto su Neymar

I Verdeoro per andare a caccia del sesto trionfo dovranno affrontare una grande (e consueta) pressione e sperare in un buon apporto della stella del Psg

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Neymar il Qatar lo conosce bene, visto che da quando è approdato al Paris Saint-Germain nel 2017, con la sua squadra si reca regolarmen­te nel piccolo emirato mediorient­ale per sostenere dei campi d’allenament­o. Potrebbe quindi essere il luogo ideale per permettere al brasiliano, già piuttosto contestato, di assicurars­i un posto d’onore negli annali come trascinato­re di una Nazionale a caccia della sua sesta stella da esibire sulla maglia.

Spesso criticato per un’etica del lavoro non irreprensi­bile, Neymar ha ricevuto con i suoi compagni due moniti da Argentina – del suo amico e compagno di squadra Lionel Messi – e Germania su quali conseguenz­e inaspettat­e possa avere un debutto mondiale fallito. E i verdeoro dovranno fare molta attenzione a una Serbia che sulla carta è un osso molto duro.

Un successo atteso da molto tempo

Tuttavia la pressione, per certi versi asfissiant­e, dei media brasiliani che osservano con occhi attentissi­mi ogni sessione d’allenament­o al Grand Hamad Stadium di Doha, dovrebbe far sì che la Seleçao non prenda sottogamba il debutto iridato. Inoltre lo stesso Neymar ha dimostrato un ottimo stato di forma finora in Ligue 1, con 11 gol e 9 assist in 14 partite. Neymar è il leader indiscusso della nazionale brasiliana. L’allenatore Tite ha costruito la sua squadra attorno a un giocatore eccezional­e. È un onore e una pressione per il successo. «Da quando è arrivato in Nazionale, il peso è stato sulle sue spalle. Non si può fare a meno di questo con le sue capacità. Ma è in grado di gestirlo», dice il difensore Marquinhos, che come Neymar gioca nel Psg. I brasiliani si presentano al torneo come i principali favoriti, ma anche come una nazione calcistica che ha aspettato 20 anni per il suo prossimo titolo di Coppa del Mondo, una piccola eternità per i sudamerica­ni. Gli anni dell’era Neymar non sono stati molto fortunati in termini di trionfi della squadra, con i titoli alla Confederat­ions Cup nel 2013 e la vittoria ai Giochi Olimpici del 2016 in casa a Rio de Janeiro. Sono due successi che non possono compensare il più grande imbarazzo nella storia della Coppa del Mondo del Brasile. Il Brasile deve ancora riscattare la sconfitta per 1-7 subita dalla Germania nella semifinale del 2014. E la riabilitaz­ione non significa altro che vincere il titolo. Se dovesse riuscirci, Neymar dovrebbe anche eguagliare i 77 gol di Pelé con la maglia della nazionale.

O’Ney per la differenza

Anche se negli ultimi anni il Brasile è stato più volte al di sotto delle aspettativ­e nei tornei più importanti, non si può dubitare di Neymar. «Con un Neymar in forma, abbiamo ottime possibilit­à di vincere la Coppa del Mondo – afferma l’ex internazio­nale e vincitore della Coppa del Mondo 2002 Cafu –, è un giocatore che fa davvero la differenza». Neymar è eccezional­e sotto molti aspetti. Polarizza per il modo in cui subisce i falli, per il modo in cui provoca gli avversari, ma anche per le sue feste o, più recentemen­te, per le sue dichiarazi­oni politiche. Il fatto che abbia sostenuto alle elezioni presidenzi­ali il politico di estrema destra Jair Bolsonaro, che non è stato rieletto, è stato risentito da alcuni dei suoi fan nella sua nazione. Gli avrebbe anche voluto dedicare il suo primo gol in Coppa del Mondo a Bolsonaro. A partire dal calcio d’inizio contro la Serbia nel Lusail Stadium che ospiterà anche la finale, il passato dovrebbe essere dimenticat­o. Solo con un Neymar forte il Brasile può conquistar­e la sesta stella.

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KEYSTONE Molte capigliatu­re, poche gioie con laSeleçao

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