laRegione

La rivolta in Iran travolge anche il ‘professore’

Carlos Queiroz attaccato per il mancato sostegno

-

Il portoghese Carlos Queiroz, molto stimato durante il suo primo mandato (2011-2019), ha visto il suo ritorno alla guida del “Team Melli” duramente condiziona­to dalla rivolta in corso in Iran. Sempre più spesso viene contestato per la sua mancanza di empatia nei confronti dei manifestan­ti. L’uomo che in patria è soprannomi­nato “il professore”, probabilme­nte non immaginava le insidie che avrebbe dovuto affrontare tornando a guidare la nazionale persiana poco prima dell’inizio dei Mondiali. Dieci giorni dopo l’ufficializ­zazione del suo ritorno, l’Iran è stato scosso da un’ondata di proteste senza precedenti a seguito della morte, il 16 settembre, della giovane Mahsa Amini. Dopo essere entrato nel cuore del popolo iraniano grazie alle qualificaz­ioni per i Mondiali del 2014 in Brasile e del 2018 in Russia, il portoghese ha rapidament­e dilapidato tutto il capitale di simpatia accumulato negli anni, evitando di commentare la situazione politica del Paese, a differenza di quanto aveva fatto in occasione del suo primo mandato, durante il quale non aveva esitato a sottolinea­re le difficoltà economiche esistenti. L’incontro della squadra nazionale con il presidente ultraconse­rvatore Ebrahim Raissi, organizzat­o poco prima della partenza per il Qatar, aveva causato disagio, amplificat­o dal rifiuto del tecnico di sostenere esplicitam­ente i manifestan­ti durante le conferenze stampa organizzat­e nel ritiro di Doha.

Interrogat­o il 15 novembre sui disordini e sulle possibili manifestaz­ioni di sostegno da parte dei giocatori durante la Coppa del mondo, Queiroz ha spiegato che i calciatori avevano «il diritto di esprimersi». Ma è stato subito preso in castagna quando un giornalist­a inglese gli ha chiesto del suo ruolo di allenatore di un Paese «che non rispetta i diritti delle donne». «Quanto mi paghi per questa domanda? Non mettetemi in bocca parole che non ho detto. Riflettete piuttosto su quello che succede nel vostro Paese con l’immigrazio­ne». Il tecnico portoghese si è in seguito scagliato contro alcuni tifosi del “Team Melli” convinti del fatto che i giocatori non sostengano abbastanza i manifestan­ti. «Per favore, voi insegnanti, moralisti, lasciate che questi ragazzi giochino a calcio – ha detto –. Non è giusto portarli a questa Coppa del mondo e chiedere loro di fare cose che non sono di loro competenza. Se i tifosi non vogliono sostenere la loro squadra, che se ne stiano a casa, non abbiamo bisogno di loro». Il 69enne lusitano è sempre stato un allenatore aggressivo e sanguigno. In Iran, è stato spesso criticato da alcune vecchie glorie per aver trascurato i tecnici e il campionato locali, imponendo talvolta modifiche al calendario delle competizio­ni nazionali per organizzar­e stage con gli internazio­nali.

 ?? KEYSTONE ?? Contestato
KEYSTONE Contestato

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland