L’esercito israeliano irrompe a Jenin: 10 vittime palestinesi
Scontri in un campo profughi. Hamas: ‘La pagheranno’
Tel Aviv – Alta tensione in tutta la Cisgiordania, con il timore che presto arrivi anche Gaza. L’uccisione di 9 palestinesi (tra cui una donna anziana) e il ferimento di altri 20 (di cui 4 gravi) in un raid dell’esercito israeliano, impegnato “in un’operazione di antiterrorismo” contro la Jihad islamica a Jenin, nel nord della Cisgiordania, ha infiammato la regione in uno dei più cruenti scontri degli ultimi tempi.
Hamas da Gaza e la Jihad hanno minacciato vendetta e l’Autorità nazionale palestinese ha annunciato la fine del coordinamento di sicurezza con Tel Aviv. Israele “pagherà il prezzo per il massacro di Jenin”, ha avvertito il numero due di Hamas, Saleh al-Arouri. “La nostra resistenza – ha minacciato – non si spezzerà e la risposta arriverà presto”.
Il bilancio complessivo dei palestinesi uccisi è poi salito a dieci con un altro morto in scontri avvenuti nel villaggio di a-Ram, vicino Ramallah. Negli scontri a fuoco, i miliziani palestinesi sono riusciti ad abbattere un drone dell’esercito e nel prolungato confronto armato è morta una donna palestinese di circa 60 anni, vicenda sulla quale l’esercito ha aperto un’inchiesta. Dall’inizio dell’anno – secondo le stime – sono 29 i palestinesi uccisi. Nell’operazione, hanno denunciato i palestinesi, le forze israeliane hanno interrotto la corrente nel campo profughi, “negato l’accesso a paramedici e giornalisti, e aperto il fuoco direttamente su un’ambulanza”, oltre a lanciare “lacrimogeni sul reparto pediatrico” della città. La strage è avvenuta a pochi giorni dall’arrivo nella regione del segretario di Stato Antony Blinken che incontrerà sia il presidente palestinese sia Benjamin Netanyahu.