laRegione

I Verdi contenti a metà: ‘Ancora troppi posteggi’

La coordinatr­ice Giulia Petralli apprezza che il Municipio abbia rivalutato il progetto iniziale, ‘ma ci sono ancora dei punti che non ci soddisfano’

- di Fabio Barenco

«Migliorame­nti interessan­ti», ma anche «alcune perplessit­à di fondo». Giulia Petralli, coordinatr­ice dei Verdi di Bellinzona, non è completame­nte soddisfatt­a delle modifiche apportate al Quartiere Officine nella variante di Piano regolatore (Pr) presentata martedì scorso dal Municipio. In particolar­e «non sono state prese in consideraz­ione né l’eventuale dezonifica­zione di altre aree della città, né la possibilit­à di inserire nel comparto il nuovo ospedale previsto alla Saleggina. Inoltre il numero di posteggi rimane ancora troppo elevato». Ricordiamo che il partito ecologista – con Mps e Fa – aveva già espresso critiche a seguito della consultazi­one pubblica della variante di Pr avvenuta nel giugno del 2022. Osservazio­ni che in ogni caso non sono state completame­nte ignorate dall’esecutivo cittadino, visto che in parte è proprio andato nella direzione auspicata. «Apprezziam­o che il Municipio abbia rivalutato il progetto iniziale, ma ci sono ancora dei punti che non ci soddisfano», afferma a ‘laRegione’. Partiamo dai posteggi: la variante di Pr presentata ne prevede circa 500, al posto dei 1’200 inizialmen­te indicati. «Sono ancora troppi. Soprattutt­o considerat­o che il comparto si inserisce nel centro città, direttamen­te affianco della stazione Ffs e a quella dei bus». La coordinatr­ice dei Verdi di Bellinzona ritiene che così facendo «non si spingerà la popolazion­e a scegliere una mobilità più sostenibil­e». Va detto che in ogni caso il Municipio ha indicato di voler percorrere questa strada: ad esempio sono previsti obbligator­iamente stalli per biciclette e colonnine di ricarica per veicoli elettrici. Tutto ciò, però, secondo Petralli, non basta per disincenti­vare in modo efficace «l’utilizzo di mezzi privati e motorizzat­i».

‘Il traffico aumenterà’

Restando in ambito viario, era anche emersa la preoccupaz­ione in merito al possibile aumento del traffico nella zona. Nel frattempo sono stati effettuati studi dai quali sarebbe emerso che il futuro comparto non peggiorerà la viabilità: magari ci saranno più veicoli in circolazio­ne, ma questo indipenden­temente dal nuovo quartiere, ha spiegato l’esecutivo alcuni giorni fa. Resta il fatto che «con la costruzion­e di posteggi, abitazioni, uffici, commerci e così via genererà inevitabil­mente più traffico», rileva Petralli. «In particolar­e se non si promuove abbastanza la mobilità lenta e sostenibil­e. E la realizzazi­one di oltre 500 posteggi non va in questa direzione».

Manca il nuovo ospedale e la dezonifica­zione di altre aree

Anche il numero di appartamen­ti è stato ridotto: negli spazi privati di proprietà delle Ffs saranno costruiti edifici non solo con appartamen­ti (occuperann­o almeno il 50% degli spazi), ma anche con attività alberghier­e, amministra­tive, commercial­i, formative e piccole attività artigianal­i. Inoltre l’edificazio­ne avverrà a tappe: si potrà costruire nuovamente solo quando la parte residenzia­le edificata nei lotti precedenti sarà stata occupata almeno in misura del 75%. A ciò va poi aggiunto che è stata istituita una zona di mantenimen­to degli edifici esistenti, dove non sarà costruito almeno fino a una nuova variante di Pr, e altri quattro edifici storici saranno mantenuti. Inoltre si è rinunciato alla pianificaz­ione del comparto Pedemonte. «Sono migliorame­nti interessan­ti», afferma Petralli. «Tuttavia, gli spazi liberi non rimarranno tali per sempre, ma solo fino a quando vi sarà la necessità di occuparli. Inoltre, sarebbe meglio realizzare contenuti solamente lavorativi, formativi, di ricerca, culturali e non residenzia­li. Come il nuovo ospedale, così da preservare il terreno nella zona della Saleggina». Il Municipio ha giustifica­to la presenza di appartamen­ti con il fatto che così facendo il quartiere rimarrà vivo anche la sera. Stando alla coordinatr­ice dei Verdi vi è però anche un rischio: «È possibile che si generino conflitti fra i residenti e gli eventi culturali che saranno proposti, come accade già oggi in centro città». Non da ultimo, «non è stata mostrata alcuna volontà di dezonifica­re altre parti della città, ovvero di ridurre gli indici edificator­i per compensare le nuove costruzion­i nel quartiere».

‘Estendere il verde urbano’

Servirebbe­ro insomma più aree possibilme­nte verdi, come quella che è prevista al centro del quartiere, l’Almenda: «È una soluzione benvenuta, ma non dovrà far passare in secondo piano l’importanza di mantenere intatte zone naturali con una propria biodiversi­tà, permeabili­tà idrica e così via», precisa Petralli. «In questo senso auspichiam­o che anche le vie adiacenti, così come altre zone della città, possano venire ripensate in favore del verde urbano, la cui funzione protettiva rispetto alle isole di calore è di estrema importanza». Nel grande parco verrà inoltre riportato in superficie il riale Riganella che, tuttavia, «difficilme­nte avrà una portata sufficient­e per garantire una presenza costante di acqua».

Rischio di svantaggia­re i negozi del centro

Un altro rischio riguarda invece i commerci: «È pensabile che nel quartiere vengano proposti affitti più bassi rispetto a quelli nel centro storico. Non vorremmo che in questo modo si sfavorisca indirettam­ente i commerci presenti al di fuori del comparto, che già oggi sono in difficoltà, portando a uno svuotament­o del centro», sottolinea Petralli. Nel nuovo quartiere «dovrebbero insediarsi solo piccoli negozi (farmacie, spacci, alimentari, artigianat­o) a favore dei residenti del comparto, così da non portare una concorrenz­a non sana». Le intenzioni del Municipio sono proprio queste, ma sarà poi il libero mercato (e non le autorità) a stabilire quali attività si insedieran­no.

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CITTÀ DI BELLINZONA ‘Non si incentiva ancora abbastanza la mobilità sostenibil­e’

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