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Per Colombo nel 2023 soffia un vento di novità

Il biker ticinese ha cambiato squadra (è passato alla Scott) e con la Q36.5 vuole intensific­are l’attività su strada. ‘Ma punto a Cdm e Mondiali di mtb’.

- di Sebastiano Storelli

Se il 2021 era stato l’anno della partecipaz­ione alle Olimpiadi di Tokyo, in parte compromess­a dalla brutta caduta primaveril­e ad Albstadt, e il 2022 aveva regalato le prime due vittorie in Coppa del mondo (nella specialità dello short-track) a Lenzerheid­e e Mont-Sainte-Anne, oltre all’argento iridato (sempre nella gara corta) e al bronzo europeo nel cross-country, quella 2023 dovrebbe essere la stagione della definitiva consacrazi­one per un Filippo Colombo che al momento di intraprend­ere la preparazio­ne invernale non nasconde l’ambizione di recitare un ruolo da protagonis­ta assoluto sul palcosceni­co internazio­nale.

Non solo mountain bike

Ma quello iniziato meno di 30 giorni fa è un anno di grandi novità per il 25enne biker ticinese, con un orizzonte che si espande al di là della mountain bike. Sgombriamo il campo da possibili fraintendi­menti: Colombo è e rimane un biker, tuttavia il suo interesse per la strada sembra crescere stagione dopo stagione. E così, dopo aver raggiunto un accordo con la Scott-Sram di Nino Schurter per quanto riguarda l’attività nei boschi, ha trovato un’intesa con il Pro Team Q35.6 di Vincenzo Nibali per l’attività su strada… «Dopo essermi accordato con la Scott, ho chiesto loro se ci fosse la possibilit­à di disputare qualche gara su strada e loro mi hanno indirizzat­o alla Q36.5, squadra che utilizza proprio bici Scott e della quale il marchio elvetico è sponsor importante».

Quest’anno sarà dunque possibile vedere Filippo Colombo su strada e non solo nei boschi, ma ciò non significa che all’orizzonte vi sia un cambio di disciplina, peraltro percorso già intrapreso da diversi campioni (su tutti Peter Sagan)... «Io sono e rimango un biker, il mio focus è sulla Coppa del mondo e sui Mondiali. Scott mi ha dato la possibilit­à di testarmi anche sulla strada, in quanto le due attività risultano essere conciliabi­li, ma almeno fino a Parigi 2024 non ho intenzione di mutare le mie priorità».

E allora, come si spiega l’interesse del campione svizzero di short-track per le bici dal manubrio ricurvo? «Sono due i motivi che mi hanno spinto a questa scelta: il primo è essenzialm­ente legato alla preparazio­ne, con la possibilit­à di allenarmi in modo un po’ diverso dal solito, così da giungere al massimo della forma per l’inizio delle prove di Coppa del mondo di mountain bike; d’altra parte, non nascondo una certa curiosità per un’esperienza nuova, per quanto sono conscio che gareggiare su strada comporta anche il rischio di possibili cadute. Si tratta di capire quale sia l’approccio migliore – quello tradiziona­le o quello multidisci­plinare – per arrivare nelle migliori condizioni possibili al clou della stagione di mountain bike. Per il momento, con la Q36.5 abbiamo svolto un campo d’allenament­o a Calpe, in Spagna. Nella mountain bike le prove di Coppa del mondo inizierann­o soltanto a metà maggio a Nove Mesto, per cui nei prossimi mesi disputerò delle gare su strada, principalm­ente delle classiche: inizierò probabilme­nte con la Kuurne - Bruxelles - Kuurne e poi, di sicuro, sarò al via delle Strade Bianche». Tuttavia, per Filippo Colombo non si tratterà della prima esperienza nella pancia di un plotone. «Lo scorso anno ho preso parte al Tour de Romandie (chiuso al 68° posto con un ritardo di 28’06” dal russo Aleksandr Vlasov, ndr) ed è stata un’esperienza piacevole. Sono curioso di capire quanto la strada possa migliorare la mia preparazio­ne e, di conseguenz­a, anche i miei risultati in mtb».

Sudafrica, tappa fondamenta­le

Mountain bike e strada comportano la necessità di adattarsi a mezzi tecnici, a concetti di corsa e a modalità di allenament­o diversi… «Come detto, abbiamo appena portato a termine il primo ritiro della stagione con la Q36.5, durante il quale mi sono concentrat­o unicamente sulla strada. È servito a testare i materiali, ma anche a creare una dinamica di squadra tra i 22 componenti del gruppo. Sono tornato in Svizzera soddisfatt­o dell’organizzaz­ione, dello staff e dei nuovi compagni. Adesso rimarrò qualche giorno in Ticino, poi lunedì partirò alla volta del Sudafrica per uno stage tutto incentrato sulla mountain bike. Le prossime due settimane e mezza trascorse a Stellenbos­ch saranno fondamenta­li per la preparazio­ne. Tutto il team Scott farà parte della trasferta, presentere­mo le nuove maglie e procederem­o al setup del materiale. Per la mtb Stellenbos­ch equivale a un piccolo paradiso, con infrastrut­ture e condizioni di allenament­o perfette. Per questo motivo abbiamo deciso di investire un periodo di tempo piuttosto importante. Rispetto agli ultimi anni, il programma sarà focalizzat­o principalm­ente sulla preparazio­ne e non tanto sulle competizio­ni. Non parteciper­ò a prove a tappe come era stato il caso dodici mesi fa (in coppia con Nino Schurter si era aggiudicat­o il Tankwa Trek, corsa di quattro giorni, ndr), ma prenderò parte a un’unica piccola competizio­ne nella zona di Stellenbos­ch. Una volta tornato in Europa, cambierò bici e inizierò con il programma su strada».

L’asticella si è alzata

Per quanto concerne l’attività principale del 2023, quella di biker, l’asticella delle ambizioni si è ulteriorme­nte alzata… «Quest’anno voglio vincere una prova di Coppa del mondo. Nel 2022 ho iniziato con due successi nello short-track, ma pure con il secondo posto in Canada nella prova di cross-country. A questo punto mi sembra giusto puntare al gradino più alto del podio. E vorrei essere protagonis­ta anche ai Mondiali di Glasgow, tant’è che per giungere all’appuntamen­to al meglio della condizione ho già programmat­o un periodo di allenament­o in altura». Quest’anno, la maglia iridata verrà assegnata nell’ambito dei Mondiali multidisci­plinari (Bmx, mtb, para-cycling, pista, strada, trial). Colombo sarà impegnato martedì 8 e mercoledì 9 agosto (qualificaz­ioni e finali dello short-track), poi sabato 12 agosto con la prova di cross-country… «Punto alla conquista di una medaglia. Per quanto riguarda il tracciato, al momento se ne sa pochissimo. Sarà inedito, questo è certo, e forse solo qualche scozzese potrebbe saperne di più. Con l’avvicinars­i dell’evento, comunque, le notizie si moltiplich­eranno, per cui avremo un’idea più precisa di cosa ci aspetta».

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KEYSTONE Filippo Colombo impegnato lo scorso anno ai Mondiali di LesGets
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KEYSTONE Nei panni dellostrad­ista

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