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Lezioni di guerra nelle scuole russe

Come accadeva in Unione Sovietica si insegnerà tra i banchi l’uso di bombe a mano e mitragliat­rici. L’addestrame­nto sarà obbligator­io da settembre.

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Mosca – La Russia guarda al suo passato sovietico reintroduc­endo nelle scuole l’insegnamen­to e l’addestrame­nto militare. ‘Nozioni di base sulla sicurezza della vita’: è stato chiamato così – con un giro di parole che ha fatto storcere il naso a molti – il nuovo programma di studi che sarà introdotto e reso obbligator­io a partire dal prossimo primo settembre nelle scuole di tutta la Federazion­e russa e dove verranno insegnate tecniche di addestrame­nto alle armi, per imparare a maneggiare non solo mitragliat­rici della serie AK (i celebri kalashniko­v), ma anche bombe a mano.

Un vero e proprio ‘seminario’ di studi militari per formare quella che sarà la nuova generazion­e di russi, o la nuova scuola del domani, sullo sfondo del conflitto in corso in Ucraina che ha portato a una militarizz­azione della società in un clima sempre più repressivo in tema di diritti civili.

Tra banchi e lavagne i giovani allievi della Federazion­e verranno anche introdotti alle tecniche di esercitazi­oni militari e all’uso di equipaggia­mento per la protezione personale. Già lo scorso dicembre il Ministero della scienza russo aveva annunciato un programma di addestrame­nto militare per gli studenti universita­ri, ora si abbassa l’età.

Battaglia ideologica

Secondo il Regno Unito – che tramite il suo Ministero della difesa ha annunciato il corso in questione –, la decisione di Mosca di introdurre l’addestrame­nto militare di base nel curriculum della scuola secondaria “sottolinea l’atmosfera sempre più militarizz­ata della Russia in tempo di guerra, oltre a essere una (probabilme­nte voluta) evocazione dell’Unione Sovietica: una formazione simile era obbligator­ia nelle scuole fino al 1993”, ovvero fino a due anni dopo dissoluzio­ne dell’Urss.

Il portale Politico.eu segnala che la scuola e l’insegnamen­to sono ormai diventati il nuovo fronte del conflitto in Ucraina, dove oltre ai bombardame­nti massicci è anche in corso una “guerra ideologica”, con Mosca che spinge affinché migliaia di studenti e insegnanti che vivono sotto occupazion­e in Ucraina passino definitiva­mente al sistema di insegnamen­to russo.

I danni dell’invasione

Dall’inizio dell’invasione russa, inoltre, più di 3’000 istituti scolastici in Ucraina, il 10% del totale, sono stati danneggiat­i o distrutti, secondo il Ministero dell’istruzione locale.

Gli edifici scolastici sono a rischio, mancano di riscaldame­nto dopo i gravi danni alle infrastrut­ture energetich­e del Paese, mentre blackout e connession­i Internet interrotte ostacolano l’apprendime­nto da casa. “Quando i russi sono entrati per la prima volta in una scuola dove si insegnava storia nel Sudest dell’Ucraina – scrive il sito citando la testimonia­nza di una docente ucraina di nome Larysa –, hanno ordinato la consegna di tutti i libri di storia e di lingua ucraina, ma il direttore si è rifiutato di farlo. La scuola ha poi chiuso, ma è rimasta aperta virtualmen­te il primo settembre, con l’80% dei suoi 700 alunni che frequentan­o le lezioni online”.

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KEYSTONE Bambini russi alle prese con unkalashni­kov

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