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Chiesa: ‘Liste congiunte’ Speziali poco convinto

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Zurigo – Marco Chiesa chiede che il Plr congiunga le liste con l’Udc in ogni cantone per le elezioni federali del 22 ottobre. “Sarebbe l’unico modo per evitare che la sinistra avanzi”, come avvenuto nel 2019, ha affermato il presidente democentri­sta davanti ai delegati del suo partito, riuniti sabato in assemblea a Bülach (Zh).

«No, non posso dire che sia un fulmine a ciel sereno dato che da quanto ho potuto vedere, in diversi Cantoni si stanno formando dei fronti borghesi». Così, contattato da laRegione, ha parlato il presidente cantonale del Plr Alessandro Speziali sulla questione liste congiunte. «All’interno del nostro partito non abbiamo mai parlato concretame­nte di questa eventualit­à. È però innegabile che a livello di politica federale sussistano delle differenze piuttosto marcate tra liberali e democentri­sti, cosa che mi fa guardare con scetticism­o a questa pontenzial­e unione di forze, non tanto per la sua riuscita, quanto per un’unità di visione che prevedo possa rivelarsi alquanto difficile da trovare».

Difficile ma non impossibil­e, a ogni buon conto... «No, questo no: se c’è un presidente nazionale che lancia un messaggio del genere, il partito che viene coinvolto ne deve discutere». Rapportand­o il tutto alla realtà ticinese, Alessandro Speziali osserva: «In generale, l’unione di forze per semplici fini elettorali mi trovano piuttosto scettico, anche perché poi le discrepanz­e per temi e approcci alla lunga vengono a galla».

A ogni buon conto, sul tema alleanze in vista delle prossime elezioni federali, in Ticino l’Udc ha del resto già stretto un’intesa con la Lega, per cui quanto preconizza­to da Chiesa durante l’assemblea dei delegati di Bülach non concernere­bbe direttamen­te il nostro Cantone.

Quanto dichiarato dal presidente dell’Udc svizzera non è passato inosservat­o in Ticino, e in particolar­e all’alleata Lega. “Lungi da noi il voler mettere il becco in casa d’altri, ma tuttavia – si legge sul ‘Mattino della domenica’ di ieri – c’è da chiedersi se un inciucio cadregaro con il Plr possa davvero risultare pagante per i democentri­sti. Ciò in consideraz­ione del fatto che i liblab sono quelli che ‘l’accordo quadro istituzion­ale è l’accordo della ragione, da firmare subito’, sono in prima fila nel distrugger­e la neutralità e da sempre perseguono politiche immigrazio­niste”.

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