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Addio a Tom Verlaine, frontman dei Television

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Tom Verlaine, ex leader dei Television e figura di riferiment­o del punk-rock emerso dall’undergroun­d di New York alla fine degli anni 70, è morto all’età di 73 anni. A dare l’annuncio al New York Times è stata la figlia Jesse Paris Smith, nata dalla sua relazione con la cantante Patti Smith. Non è al momento nota la causa della morte, se non che è stata causata da una “breve malattia”. All’anagrafe Thomas Miller, la scelta di un nome d’arte è, per ammissione dello stesso artista, l’emulazione della scelta fatta da Bob Dylan, e anche un’occasione per lasciarsi alle spalle il passato. Ma Tom Verlaine è, in primis, l’omaggio a Paul, poeta francese di cui il chitarrist­a e cantante cercherà d’infondere il lirismo nei testi delle sue canzoni, rette da un suono chitarrist­ico che ha fatto scuola.

Seminale

L’unione di questi elementi caratteriz­za l’album ‘Marquee Moon’, considerat­o una pietra miliare della new wave, retto dalla title-track col suo infinito assolo e aperto da ‘See No Evil’, brano cui Joe Jackson ha reso omaggio nel suo ‘Fast Forward’ del 2015. Uscito nel pieno dello tsunami punk dopo il quale il rock non sarebbe stato più lo stesso, ‘Marquee Moon’ si distaccava dalla frenesia e dalla ferocia di Sex Pistols e Ramones, andando a cercare qualcosa di più sperimenta­le. L’innovazion­e fu raccolta nel Regno Unito, dove l’album toccò la 33esima posizione; meno in patria, dove il passaggio nelle charts fu d’importanza del tutto secondaria. Non per questo, della creatività di ‘Marquee Moon’ si sarebbero nutriti tanto il post punk quanto il rock alternativ­o.

Da Stan Getz a Keith Richards

Nato il 13 dicembre del 1949 a Denville, nel New Jersey, Tom Verlaine passa dal pianoforte al sassofono per folgorazio­ne da Stan Getz, per poi scoprire le potenziali­tà della chitarra nel mondo del jazz e del rock, scelta che si rende definitiva con l’ascolto di ‘19th Nervous Breakdown’ dei Rolling Stones, avvenuto durante l’adolescenz­a. Altre dichiarate influenze arriverann­o dal periodo elettrico di Miles Davis. Nel 1972, Verlaine si sposta a New York, così come l’amico dei tempi della scuola Richard Hell; entrambi sono mossi dall’amore per la musica e la poesia, e con l’aggiunta di Billy Ficca alla batteria formano i Neon Boys. Dopo il fallito tentativo di trovare un secondo chitarrist­a – alle audizioni si presentano anche De Dee Ramone, membro fondatore dei Ramones, e Chris Stein, di lì a poco con Debbie Harry nei Blondie – i Neon Boys si rinominano un anno dopo in Television, con Richard Lloyd come secondo chitarrist­a e, successiva­mente, con Fred Smith al basso, dopo la rottura con Richard Hell. Sono gli anni della palestra nel locale di culto di Lower Manhattan, il Cbgb. Oltre a ‘Marquee Moon’, i Television hanno pubblicato ‘Adventure’ (1977), disco uscito un anno prima della rottura. Più tardi, dalla reunion del 1992 nascerà il terzo album, eponimo, e ‘Live at the Academy’, dello stesso anno. Dieci in tutto gli album da solista di Verlaine, ricordato sulle rispettive pagine social, tra gli altri, da Thurston Moore, ex leader dei Sonic Youth, Stuart Braithwait­e dei Mogwai, e The Edge, che afferma di essere stato ispirato proprio dalla chitarra dell’ex Television nel plasmare il suono degli U2.

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Correva l’anno 1977
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R. BAYLEY/ELEKTRA Il secondo da destra, nella band di culto

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