C’è fagiano e fagiano
Bristol – I fagiani non sono tutti uguali agli occhi delle volpi. I più dotati in termini di memoria, secondo un recente studio, hanno il territorio più vasto e soprattutto le maggiori possibilità di sopravvivenza. In teoria, niente di nuovo, le dimensioni del territorio della maggior parte degli animali sarebbero legate alle loro capacità cognitive, se non altro per ricordarne i limiti. Ma questo rimane difficile da dimostrare “perché potrebbero avere altre ragioni per limitarsi a un piccolo territorio”, ad esempio se vi trovano risorse sufficienti, spiega il biologo evoluzionista Robert Heathcote, dell’Università di Bristol.
Per scoprirlo, un team dell’Università britannica di Exeter e di università olandesi e israeliane ha condotto un esperimento su larga scala in una foresta del Devon, nel sud-ovest dell’Inghilterra. Prima di essere liberati, 126 fagiani allevati in cattività sono stati sottoposti a tre test per diverse settimane per valutare le loro capacità cognitive, in particolare due tipi di memoria spaziale.
La memoria di lavoro, che è a breve termine, permette a un individuo di ricordare che se ha trovato un lombrico in un posto, non ha senso tornarci cinque minuti dopo. La seconda memoria di riferimento spaziale, più a lungo termine, permette al fagiano di ricordare un percorso anche dopo diversi giorni. Lo studio pubblicato su Nature Ecology & Evolution stabilisce che è questa memoria di riferimento spaziale a dettare le dimensioni del territorio di un fagiano. Questo territorio, “che è l’area in cui trascorre la maggior parte del tempo, è anche quello che conosce meglio”, secondo Heathcote. Le sue dimensioni variano da meno di cento metri di lunghezza a un chilometro quadrato.