Ci manca qualcosa: la chiarezza Forse anche la serietà
La situazione peggiora di giorno in giorno: ci obbligano a farci un’idea precisa, per ogni alternativa che si presenta, non fornendoci però dati e notizie chiari e indiscutibili, ma suonando musiche diverse e di significato contrastante.
Alla fine il risultato sarà, in termini razionali, contraddittorio e operativamente insignificante. Andremo a votare per decisioni di politica energetica guidati solo dal nostro credo politico, rinunciando alla nostra usuale esigenza di verità fattuale, dimenticata in nome della politica. Dimentichiamo le contraddizioni evidenti fra diverse teorie. Se è vero, ad esempio, che bruciando fossili siamo dipendenti dall’estero, come lo siamo ormai da decine di anni, è anche vero che installando pannelli fotovoltaici cadiamo nelle mani dei Cinesi, un monopolio costruito accuratamente da anni con l’accaparramento delle terre rare in Africa e non certo facile da aggirare nel breve periodo. Vogliamo davvero l’indipendenza energetica? Rivolgiamoci al nucleare, come ha fatto la Francia e fanno quei Paesi che ne stanno costruendo oltre sessanta (tempo di costruzione 6 o 7 anni, Verdi permettendo). E nel frattempo continuiamo coi fossili, come fanno la Cina e altre grandi nazioni. Non abbiamo scelta. Cosa è successo in Germania, dove hanno spento le centrali nucleari (e il 60% dei tedeschi era contrario)? Cosa è successo in Svizzera dove, dopo le votazioni di qualche anno fa, con cui si è bandito per sempre il nucleare nel nostro Paese, oggi una parte politica e molte associazioni imprenditoriali hanno paura di rimanere senza energia e di avere difficoltà ad operare nel futuro? Come può questa questione diventare una specie di «onda comunicativa» e sempre più una propaganda politica, mentre la spesa per l’energia aumenta senza alcuna spiegazione plausibile e ben documentata? Inutile dire, a questo punto, che chi lavora e va a votare avrebbe il diritto di sapere, ma detto in modo chiaro e responsabile da chi è pagato per farlo, quali sono i termini del problema: i diversi investimenti e i tempi per produrre energia in un modo e nell’altro, il costo dell’energia prodotta con diverse tecnologie e il grado di vera indipendenza nazionale che esse comportano.
Si parla invece solo delle minacce del cambio climatico, con manifestazioni pubbliche ridicole e messaggi catastrofici, dimenticando, come si diceva più sopra, che anche se tutto dipendesse dalla quantità di CO2 immessa nella atmosfera, allora i nostri sforzi sarebbero completamente inutili: siamo troppo piccoli per contare in questo senso. A ben guardare, tutto si traduce in una guerra commerciale e sarebbe quindi utile analizzare chi ci guadagna e perché. Si capirebbe allora anche come nascono certe comunicazioni terroristiche e indefinite. E da chi arrivano.
Purtroppo questo interrogativo vale anche per altre questioni importanti e in generale per l’informazione ai cittadini del mondo. Vediamo cosa è successo con l’acquisto di Twitter da parte di Elon Musk, probabilmente l’uomo più ricco del mondo, fondatore e padrone della Tesla produttrice di auto elettriche. In Twitter come in Facebook e altre enormi multinazionali della comunicazione, il flusso delle notizie è controllato e filtrato, molti personaggi sono «oscurati» per periodi anche lunghi. Chi scrive conosce qualcuno oscurato da Facebook per mesi perché aveva detto e scritto qualcosa di scomodo per certuni. Comprando Twitter Elon Musk forse ha voluto assicurare al mondo intero la libertà di opinione e di comunicazione. Molti ci contano e Musk ha cominciato bene, eliminando molti «odiatori» dalla sua organizzazione. Quando però ha assunto come CEO in Twitter la Signorina Linda Yaccarino, manager di successo, ma coinvolta nell’NBC Universal Media e nel WEF, World Economic Forum, entrambe organizzazioni famose per tutto tranne che per i loro ideali di libertà, in molti si sono chiesti come sarebbe andata a finire. Musk ha però detto che la Yaccarino avrebbe lavorato sul business pubblicitario, visto che ne aveva gestito per 100 miliardi di dollari nel passato. Staremo a vedere. Quanto sopra è un esempio di cosa succede nel nostro tempo. Grazie alla globalizzazione vi sono alcune persone che accumulano ricchezze enormi ed enorme potere: e lo esercitano. Bill Gates che con Internet primeggia fra i più ricchi del mondo, Elon Musk di cui sopra, e altri come loro, dominano e influenzano la comunicazione. E non solo. Ad esempio, finanziando l’Organizzazione mondiale della sanità, la può influenzare. E non è poco. Tornando alle nostre votazioni popolari: di fronte a tanti poteri, al di sopra delle organizzazioni governative ufficiali, come faremo a prendere delle decisioni sagge? Pannelli solari o nucleare? E altro ancora. Ho paura che non potremo decidere un bel niente, lo farà qualcun altro (magari parlandoci dell’innalzamento del livello del mare). Voteremo per paura? O ci spiegheranno finalmente come stanno davvero le cose? * imprenditore