Nomade e solitaria
Ad eccezione del periodo degli amori, la puzzola è un animale solitario. Prevalentemente notturna, a seconda dell’offerta di cibo e della qualità dell’habitat può muoversi all’interno di aree che vanno dal mezzo chilometro quadrato a svariati chilometri quadrati. È possibile che le femmine siano territoriali. Per placare la fame, la puzzola setaccia sistematicamente l’ambiente in cui si trova alla ricerca di rane, rospi e altri piccoli animali. Una volta mangiato tutto il mangiabile, si rimette in cammino verso nuovi e appetibili lidi. I luoghi preferiti dell’animale sono «sotto-qualcosa» o «dentro-qualcosa», ad esempio tra le megaforbie, sotto il cespuglio di more, in mezzo ai canali di scolo inariditi e invasi dalla vegetazione, sotto i pavimenti di legno, tra le balle di fieno o in mezzo a un mucchio di rifiuti. Piuttosto che attraversare un prato falciato e mettersi così in bella vista, la puzzola preferisce allungare il suo cammino di un centinaio di metri e restare al riparo di una macchia di cespugli. Le aree agricole ricche di strutture e le zone umide figurano tra i tipi di paesaggio maggiormente minacciati in Svizzera. La puzzola è ancora diffusa alle basse quote, ma tutt’altro che frequente e sicuramente molto difficile da avvistare. Non è presente in Ticino e Vallese.
La puzzola è oggigiorno classificata come «vulnerabile» nella Lista Rossa dei mammiferi della Svizzera. Va inoltre tenuto presente che i dati scientifici sulla sua diffusione non dicono nulla in merito al numero di puzzole che vivono nel nostro Paese. La scomparsa di habitat adatti e il drammatico calo delle popolazioni di anfibi stanno indubbiamente rendendo la vita sempre più difficile alla puzzola.