A Ginevra il possibile summit sulla pace in Ucraina
Zelensky: già al lavoro. ‘Guerra, rischio congelamento’
Davos – Se l’idea prima o poi si concretizzerà, sarà a Ginevra che si terrà il vertice mondiale sulla pace in Ucraina. Lo ha appreso Keystone-Ats ieri a Davos (Gr) da una fonte dell’amministrazione federale vicina al dossier. Lunedì, la presidente della Confederazione Viola Amherd aveva annunciato che la Svizzera è pronta a impegnarsi per organizzare l’evento, come richiesto dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
I due Paesi hanno già iniziato a lavorarci, ha ribadito quest’ultimo nella prima giornata ufficiale del Forum economico mondiale (Wef), inaugurato in mattinata da Viola Amherd. Le modalità esatte della conferenza, tra le quali la data, non sono ancora state definite. L’auspicio condiviso da Svizzera e Ucraina è di ottenere un ampio sostegno e il maggior numero possibile di partecipanti. E se non si riuscirà a coinvolgere la Russia, che quantomeno la Cina sia della partita.
Domenica aDavos più di 80 Paesi e organizzazioni hanno discusso la cosiddetta ‘formula di pace ucraina’ per porre fine alla guerra. Il Cremlino ha subito bollato come inutili i colloqui, perché la Russia non era presente.
Ginevra in ottobre ospiterà anche una conferenza internazionale sullo sminamento in Ucraina. Mesi fa, il Consiglio federale aveva deciso di stanziare 100 milioni di franchi per contribuire alla bonifica di circa 156mila km2 di terreni potenzialmente contaminati nel Paese invaso dalla Russia. A Davos, Amherd ha confermato questo impegno in un colloquio con la vice prima ministra e ministra dell’Economia ucraina, Yulia Svyrydenko. Volodymyr Zelensky dal canto suo ha evocato il rischio di un congelamento del conflitto («ogni conflitto congelato prima o poi si riaccende»), invitando a fare del 2024 un anno «decisivo» per la fine della guerra. Ritiene che la questione degli aiuti americani ed europei verrà risolta entro «poche settimane». «Ho ricevuto segnali positivi», ha dichiarato davanti alle migliaia di partecipanti al Wef, che al Centro dei congressi della località grigionese lo hanno accolto con una standing ovation.
Zelensky poi ha lanciato strali contro Vladimir Putin. Passando in rassegna l’elenco dei conflitti in cui la Russia è attiva, dall’Ucraina al Mali e alla Siria, ha affermato che «non cambierà». Quindi «dobbiamo farlo perdere», ha insistito il presidente ucraino. Zelensky ha poi deplorato i ritardi nell’imposizione delle sanzioni, esortando i governi ad applicarle «al 100%». A suo avviso, l’utilizzo dei fondi russi congelati dovrebbe contribuire a porre fine al conflitto. Sulle questioni militari, «dobbiamo ottenere la superiorità nazionale come abbiamo fatto nel Mar Nero», ha insistito poche ore dopo l’incontro col segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.