Gysin non si candida, tutti in attesa di Lisa Mazzone
Non c’è la fila (e usiamo un eufemismo...) per subentrare a Balthasar Glättli alla presidenza dei Verdi svizzeri. La carica, del resto, è poco ‘sexy’ (disponibilità totale, enorme carico di lavoro, forte pressione mediatica, salario o indennità modesti ecc.) e non è particolarmente ambita neanche negli altri partiti. Glättli al riguardo cita volentieri un ex municipale di Zurigo: “Come presidente di partito si è quasi un lampione. Sotto ti fanno la pipì contro, sopra si deve illuminare”.
Sta di fatto che, a due settimane dalla scadenza del termine per candidarsi, nessuno si è ancora fatto avanti. Dopo la rinuncia, negli scorsi giorni, della capogruppo alle Camere federali Aline Trede (Be) e del già candidato al Consiglio federale Gerhard Andrey (Fr), ieri anche la consigliera nazionale ticinese Greta Gysin si è chiamata fuori dai giochi. Lo ha riferito la Rsi. La 40enne di Rovio adduce motivi personali e professionali, oltre che l’intenzione di concentrarsi sulla carica di presidente della Commissione istituzioni politiche. Nel frattempo anche il consigliere nazionale Fabien Fivaz (Ne) si è aggiunto alla lista dei ‘papabili’ che hanno rinunciato.
In teoria, cioè fino a prova del contrario, in corsa per la presidenza (o per una copresidenza, anche se l’opzione non sarebbe più così gettonata) restano le consigliere nazionali Sibel Arslan (Bs), Irène Kälin (Ag) e Marionna Schlatter (Zh), oltre che il loro collega alla Camera del popolo Nicolas Walder (Ge). Tutti attendono che la ginevrina Lisa Mazzone esca dal silenzio nel quale si è trincerata dopo aver perso il seggio agli Stati alle ultime elezioni a vantaggio di Mauro Poggia (Mcg). Per molti in seno al partito la 35enne, mamma di due bambini piccoli, sarebbe la candidata ideale. Il suo handicap: non essere più presente in Parlamento. La nuova presidenza verrà attribuita il 6 aprile in occasione dell’assemblea dei delegati.
Ieri intanto è scaduto il termine per candidarsi alla presidenza dell’Udc. Non dovrebbero esserci altri nomi oltre a quello del 42enne consigliere nazionale svittese Marcel Dettling. Salvo cataclismi sarà dunque lui, vicepresidente del partito e coordinatore della campagna per le ultime Federali, a prendere il posto del dimissionario Marco Chiesa. L’investitura formale avverrà da parte dell’assemblea dei delegati, il 23 marzo.