Le prime elezioni ‘trasparenti’ sono costate quasi 61 milioni
Per il Controllo federale delle finanze, il bilancio è positivo
Berna – Quasi 61 milioni di franchi. Tanto hanno investito in tutto partiti, associazioni e altre organizzazioni per le elezioni federali dello scorso autunno. Il Controllo federale delle finanze (Cdf) ha tirato le somme e ieri ha pubblicato le cifre definitive. Per quanto riguarda il Consiglio nazionale, sono stati notificati importi per complessivi 54,6 milioni di franchi. Plr (12,9) e Udc (11,6) sono i partiti che hanno sborsato di più. Tanti soldi, che però al partito di Thierry Burkart non sono serviti a evitare un ulteriore calo della quota elettorale.
Nella graduatoria seguono Ps (7,68 milioni) e Centro (6,86). Staccati Verdi (3,74), Verdi liberali (3,26) ed Evangelici (1,38). La campagna singola più dispendiosa (4,6 milioni) l’ha condotta l’Udc. Che ha beneficiato pure della singola donazione più generosa: 550mila franchi, da Christoph Blocher. Era stato lo stesso ex consigliere federale a renderla nota. Prima delle elezioni del Nazionale era stato dichiarato lo 1,4% di entrate in meno. Gli elettori dunque hanno potuto basarsi su “dati attendibili”, sottolinea il Cdf in una nota. Le nuove disposizioni in materia di trasparenza nel finanziamento della politica si applicavano per la prima volta. Diversamente dai candidati al Nazionale, per il Consiglio degli Stati l’obbligo di dichiarazione si applica solo a elezione avvenuta. Così ha voluto il Parlamento. I ‘senatori’ eletti sono tenuti a fornire le stesse informazioni dei candidati al Nazionale (budget di campagna superiori ai 50mila franchi, donazioni nominative oltre i 15mila) entro 30 giorni dal loro insediamento.
Come logica vuole, si è speso di più nei cantoni densamente popolati e in quelli con seggi contesi. Per quanto attiene ai singoli candidati: Tiana Moser (Verdi liberali/Zh) ha sborsato poco più di 400mila franchi (la somma maggiore), mentre Céline Vara (Verdi/Ne) ‘solo’ 14’054 (quella più bassa). I ticinesi Marco Chiesa (Udc) e Fabio Regazzi (Centro) hanno messo sul tavolo poco più di 150mila franchi a testa. Globalmente sono stati spesi per l’elezione alla Camera dei Cantoni 6,02 milioni.
Per la prima volta, inoltre, il Cdf ha raccolto i dati riguardanti due votazioni popolari, quelle del 3 marzo prossimo. I sostenitori dell’iniziativa sindacale per una 13esima Avs dispongono, secondo quanto hanno dichiarato, di circa 1,54 milioni (1,27 milioni dei quali sono donazioni dei singoli sindacati all’Unione sindacale svizzera); gli oppositori hanno a disposizione 3,56 milioni (quasi 3 dei quali forniti da Economiesuisse).
Più contenuti i budget della campagna pro o contro l’iniziativa dei Giovani Plr sulle pensioni, con cui si chiede l’innalzamento dell’età Avs a 66 anni per poi collegarla alla speranza di vita: i sostenitori possono vantare entrate per 900mila franchi; gli oppositori hanno a disposizione 100mila franchi.