Smaltimento legno, ferro e inerti: lanciato un referendum
Lista Civica 6592 contro il limite di 20 metri cubi all’anno
La Lista Civica 6592 di Sant’Antonino ha lanciato un referendum contro l’introduzione di un limite per lo smaltimento di ferro, legname e inerti all’ecocentro, e più precisamente contro la modifica del regolamento sulla gestione dei rifiuti accolta lo scorso 18 dicembre dal Consiglio comunale. Modifica che intende permettere ai cittadini di smaltire gratuitamente un metro cubo di questi materiali al massimo una volta a settimana e per un totale di 20 volte all’anno, come è già il caso per gli ingombranti. Se in un anno vengono consegnati oltre 20 m3, è prevista una tassa tra i 10 e i 50 franchi al quintale. Attualmente ferro, legname e inerti possono essere consegnati senza limiti, come ad esempio l’alluminio. Per la riuscita del referendum dovranno essere raccolte circa 245 sottoscrizioni (15% dei cittadini aventi diritto di voto) entro il 18 febbraio. I fogli per la raccolta firme possono essere richiesti a gruppo6592@gmail.com.
In un comunicato i referendisti fanno notare che, indipendentemente dal volume, a ogni consegna verrebbe timbrata un’apposita tessera con venti caselle. La Lista Civica 6592 ha inoltre “forti dubbi” su come sarà possibile “controllare l’applicazione di questa nuova regolamentazione”. Non è nemmeno chiaro come sarà stabilito se il materiale gettato corrisponde effettivamente a un metro cubo e come farà il cittadino a misurare tale volume. Insomma, i promotori del referendum ritengono “che questa scelta non sia quella giusta, anche considerando che Sant’Antonino presenta una tra le tasse base per i rifiuti più alte tra i Comuni della zona”. A ciò va poi aggiunto che “il Comune trae un guadagno dal ritiro di materiale ferroso da parte di aziende private”. Non da ultimo “i Comuni limitrofi, ovvero Bellinzona, Cadenazzo e Isone, hanno dimostrato come sia possibile uno smaltimento corretto senza restrizioni”.