La Banca centrale europea e la sua difficile ‘svolta verde’
Di più. Sulla vicenda è intervenuto anche il Parlamento europeo, il quale ha espresso “grave preoccupazione” circa i commenti di Elderson e ha invitato la banca “ad affrontare rapidamente ogni sospetto di partigianeria ideologica”. Ha inoltre richiamato la Bce a concentrarsi senza distrazioni sul suo mandato centrale, cioè la stabilità dei prezzi.
Lagarde ha difeso Elderson e ha notato che qualche volta può capitare, sull’onda della passione, di «andare un po’ oltre». Anche Myriam Moufakkir, che da poco è responsabile delle risorse umane a Francoforte, ha difeso Elderson sulla base del fatto, ha sostenuto, che la sua visione «è condivisa da tutti i colleghi del Comitato Esecutivo». Elderson stesso ha scritto sull’intranet della banca che avrebbe dovuto dire «formare» invece di «riprogrammare» ma ha evitato di scusarsi e, soprattutto, ha ribadito l’importanza di essere concentrati sugli effetti del ‘climate change’.
Oltre il core business?
Lo scorso gennaio, un sondaggio interno tra i membri dello staff della banca – al quale hanno risposto 1’159 persone – ha misurato in oltre il 50% coloro che considerano la leadership di Lagarde “scarsa” o “molto scarsa”.
Le critiche si erano concentrate sul fatto che la presidente della Bce si esprimesse troppo di frequente su questioni politiche specifiche, ad esempio Donald Trump considerato “una chiara minaccia all’Europa”. E fosse troppo attenta a materie “non riferite al core business della Bce”. Le critiche erano arrivate a dire che Lagarde non ha “la stessa levatura tecnocratica dei precedenti due presidenti in tema di politica monetaria”. Sulle sue scelte riguardanti i cambiamenti climatici, il supporto era invece stato del 57 per cento.
Il disagio è diffuso nella sede di Francoforte e ciò è un freno al miglior funzionamento della Bce. Già questo non è poco. Ma rischia anche di aggrovigliare una realtà più ampia già critica. I molti vincoli messi alle banche europee sono tra le cause maggiori del fatto che esse sono più piccole e meno capaci di crescere rispetto a quelle americane, come ha denunciato nei giorni scorsi lo chief executive di Ubs Sergio Ermotti. Gli eccessi di zelo di Elderson sui vincoli da cambio del clima ribadiscono questa realtà.