In calo Verdi e (di nuovo) Plr e Lega. Crescono Sinistra e Udc
Nemmeno nel legislativo i democentristi superano i leghisti. Paolo Beltraminelli batte Filippo Lombardi. Eletti una dozzina di volti nuovi e qualche ‘rientro’
I trend emersi già durante lo spoglio dei voti per il Municipio si confermano per il Consiglio comunale (Cc) anche a Lugano. In particolare, sono Plr, Lega e Verdi a perdere consensi. In crescita la lista della Sinistra e l’Udc. Stabile il Centro. Entrano Avanti con Ticino&Lavoro.
Gli ecologisti riusciranno a fare gruppo?
Gli ecologisti lasciano sul campo più o meno quel che avevano guadagnato nel 2021, portandosi dal 7,6 al 4,1%. Perdono due seggi (rieletti Danilo Baratti e Deborah Meili e con loro Luisa Orelli) e in tal modo potrebbero non più fare gruppo. Restano fuori le uscenti Marisa Mengotti e Laura Ferrario, prime subentranti. L’ex capogruppo in Consiglio comunale dei Verdi Danilo Baratti pensava di perdere ma non così tanto: «Per noi, è chiaro che è andata male. Speravo nell’elezione di quattro rappresentanti, perché la tendenza verso un indebolimento era abbastanza chiara, tenendo conto del clima internazionale, dei risultati federali e cantonali. D’altra parte, tre anni fa avevamo conquistato cinque seggi, ed era stato un exploit». Non è sicuro che con tre eletti si possa fare gruppo e quindi aver diritto di far parte di alcune commissioni.
Un insuccesso compensato dal buon risultato della Sinistra, che sale al 15,2% – diventando terza forza anche in Cc – dal 12,2% di tre anni fa, quando Forum Alternativo però non era parte dell’alleanza. Prima della lista con distacco la seconda classificata per il Municipio Tessa Prati, seguono Demis Fumasoli (Fa), Nina Pusterla, Mattea David, il capogruppo uscente Carlo Zoppi, Edoardo Cappelletti (per il Pc) – tutti loro candidati per l’esecutivo –, Silvia Barzaghi (figlia dell’ex municipale Cristina Zanini Barzaghi), Romina Fumasoli (Fa) e Jasmine Altin. «È andata eccezionalmente bene. Meglio della più rosee delle aspettative. Il progetto ha pagato in completa controtendenza con il partito a livello cantonale e con i partiti storici a Lugano. Per pochissimo, non abbiamo ottenuto il decimo rappresentante in Consiglio comunale (con un +1,5%)». Filippo Zanetti, copresidente della sezione del Partito socialista di Lugano, è particolarmente soddisfatto dei risultati elettorali: «Abbiamo proposto una campagna propositiva, conseguendo un esito che ha consolidato la nostra presenza a Lugano, senza riferimenti ai presunti timori di fronte alla candidatura di Avanti e di Costituzione Radicale e altri gruppi che hanno frammentato i seggi e avrebbero potuto incidere a nostro sfavore». Rispetto ai volti nuovi, ci sono «Jasmine Altin, Silvia Barzaghi (figlia della ex municipale Zanini Barzaghi), Romina Fumasoli». La sinistra emerge da questa tornata elettorale, anche alla luce dell’elezione di Dario Petrini e della moglie Luisella Fumasoli Petrini sulla lista Avanti con Ticino&Lavoro.
Liberali radicali meno 7,7% in 8 anni...
A perdere è il Plr, che lascia sul campo il 2% (dal 25 al 23%), dopo che già nel 2021 aveva perso il 5,7% e così facendo scende a 14 seggi (-1). Anzi: 13, dato che uno di questi è andato a Sara Beretta Piccoli (Verdi Liberali). Esclusi i municipali rieletti – col medesimo ordine: Roberto Badaracco primo e Karin Valenzano Rossi poco dietro –, a fare il miglior risultato della lista è Jean-Jacques Aeschlimann, seguito da Natalia Ferrara. Poi Petra Schnellmann, la citata Beretta Piccoli, Paolo Toscanelli, Céline Antonini, Sébastien Reuille, Andrea Togni (entrambi neoeletti, quest’ultimo pure candidato al Municipio), Lara Olgiati, Luca Cattaneo, Carola Barchi, Rubens Bertogliati (entrambi neoeletti, lei candidata all’esecutivo). Considerato che i primi due posti sono occupati dai municipali, al loro posto dovrebbero entrare gli uscenti Laura Méar e Valentino Benicchio, primi subentranti. Resta fuori Carlo Regondi, candidato al Municipio.
I risultati per il Plr-Pvl, non sono stati brillantissimi, o mi sbaglio? «Mah, non direi. Se si considera che non si sono ripresentati candidati del calibro di Viscardi, Pelli, il capogruppo Nacaroglu, Ferrari Gamba, abbiamo perso solo un seggio – replica Paolo Morel, presidente della sezione cittadina del partito, che intende riproporsi alla guida del Plr –. Sara Beretta Piccoli è entrata ma fa parte di un’alleanza che ci ha aiutato». Morel non festeggerà. D’altro canto, aggiunge, «gli obiettivi di partito erano la conferma dei due municipali uscenti. Ci siamo riusciti. Poi, siamo riusciti a creare un ambiente sano all’interno della sezione e nel contempo abbiamo preparato una nuova squadra, per poter attivare ambizioni maggiori tra quattro anni. In tutto questo, abbiamo perso un seggio, di fronte all’ex presidente Plr che ha presentato una lista (Costituzione Radicale), con Jacques Ducry, che tutti pensavano entrasse sicuramente in Consiglio comunale, ma non ce l’ha fatta. Però, ci hanno portato via consensi (148 schede)». Dal panachage dei candidati al Municipio, spicca un ‘dare e avere’ rilevante, come se ci fosse stata, tra alcuni, una richiesta di sostegno reciproco escludendo Chiesa... «Karin Valenzano Rossi ne ha presi 761 dalla Lega, beh sono tanti. Non ho però mai sentito parlare e credo oggettivamente che non sia stato così. Mi sarei aspettato che ne ricevesse di più Schnellmann dalla Lega, cosa che non è successa».
... e il movimento l’8,3%
Male anche la Lega, più o meno come il Plr. Il movimento perde un ulteriore 2,1% (dal 23,6 al 21,5%), dopo l’emorragia di tre anni fa (-6,2%), e scende a 13 seggi (-1). Primi della lista anche in questo caso il sindaco Michele Foletti e il municipale Lorenzo Quadri, seguono i candidati all’esecutivo Andrea Sanvido e Andrea Censi, la ‘stakanovista’ Maruska Ortelli, Gian Maria Bianchetti, Michael Nyffeler, Omar Wicht, il capogruppo uscente Lukas Bernasconi, Marco Seitz (che rientra dopo una legislatura fuori), Lucia Minotti, Luisa Aliprandi e Mauro Gaggini. Primi subentranti sono Christian Tresoldi ed Ero Medolago. Tutti rieletti dunque gli uscenti, tranne uno. A fare le spese del calo leghista è Marco Bortolin. Nel confronto con le elezioni di tre anni fa e quelle del 2016, peggiorano i risultati del movimento di via Monte Boglia, che ha perso un seggio nel legislativo. Abbiamo chiesto un commento in merito a Lukas Bernasconi, capogruppo della Lega dei ticinesi nella passata legislatura. «Sì, in effetti non è andata così bene, però, siamo al 21,6% e l’Udc è arrivata al 10,8%, quindi, tutto sommato, siamo contenti. Ci siamo difesi bene di fronte a una situazione più frammentata: la candidatura di diversi partitini ha eroso consensi a tutti». Rispetto al voto per il Municipio dal panachage emerge che la Lega ha riversato oltre 2’000 voti al Plr, che a sua volta, ve ne ha dati 1’955. C’è stato un accordo di reciproco sostegno da parte di alcuni municipali uscenti, a discapito di Chiesa? «Sicuramente, c’è stato da parte dei liberali un riconoscimento del buon lavoro di Foletti. Noi abbiamo chiesto aiuto per l’elezione del sindaco, perché la sfida con Chiesa non era facile. Storicamente la Lega è sempre stata generosa dando voti ad altre liste, anche stavolta questa generosità è stata ripagata». Simile al rapporto fra Sinistra e Verdi, anche a destra il buon risultato di una lista si rispecchia nel cattivo dell’altra e viceversa. E così cresce parecchio l’Udc-Udf (dal 7,8 al 10,8%), e con due seggi in più arriva a 7. L’elezione migliore è quella del municipale uscente e non riconfermato Tiziano Galeazzi, seguito dalla capogruppo uscente Raide Bassi, da Alain Bühler (che rientra così in Cc), Siro Mazzuchelli (uscente), Norman Luraschi, Zahra Rusconi (uscente) e Stefano Gambazzi (neoeletto). Non sono stati rieletti gli uscenti Paolo Andreetti e Maurizio Reichlin, primi subentranti.
Salta all’occhio il grosso balzo in avanti dell’Udc (+3%, rispetto al 2021) che ha conquistato 436 schede in più. Raggiante il presidente sezionale di Lugano Alain Bühler, che esprime «un’estrema soddisfazione per il risultato del partito, soprattutto alla luce della frammentazione politica. Non era per nulla scontato, anzi, a dirla tutta, un esito così era un mio desiderio e una mia previsione. Significa che abbiamo un elettorato fedele e abbiamo acquisito nuovi elettori. Vuol dire che quello che facciamo, lo si vede, lo si sente e trova riscontro nell’appoggio della popolazione. Abbiamo finalmente portato anche in Municipio un nostro rappresentante che è stato eletto, non subentrato a causa di disgrazie altrui».
Centro stabile, Gianella per Campana
Stabile il Centro, sia a livello percentuale (dal 14%, ma in lista c’erano anche i Verdi liberali, al 13,9%) sia di seggi (sempre 9). Il presidente sezionale Paolo Beltraminelli supera il municipale Filippo Lombardi (oltre 500 schede di differenza). Seguono diversi riconfermati: il capogruppo uscente Lorenzo Beretta Piccoli, Benedetta Bianchetti, Tommaso Gianella (neoeletto, candidato al Municipio), Lorenzo Pianezzi, Angelo Petralli, Federica Colombo Mattei e Michele Malfanti. L’uscente Angelo Bernasconi è primo subentrante e dovrebbe prendere il posto di Lombardi, mentre resta fuori Luca Campana. Non eletti nemmeno Aldo Ragusa, Paolo Canonica e Lara Comini Pestoni, tutti candidati al Municipio.
Paolo Beltraminelli si dice «emozionato, anche per il mio risultato personale ‘pazzesco’, perché dopo il risultato di domenica, pensavo al peggio. Senza i verdi liberali, per noi, il risultato è davvero tanta roba. Non siamo mai stati al centro dell’attenzione in questa campagna nella quale si è parlato soprattutto della sfida per il sindacato e del nuovo rappresentante di sinistra». Alla luce del panachage di domenica, per liste e candidati, da parte degli elettori del Centro, sono ‘usciti’ tanti voti verso la Lega e il Plr... «L’interesse è stato catalizzato verso una certa direzione, il sindaco è il sindaco e la gente ha votato spontaneamente per Foletti. Forse l’indicazione degli ultimi giorni data da Fulvio Pelli e dall’ex sindaco Giorgio Giudici ha avuto un ruolo». Vien da pensare che ci sia stato, prima delle elezioni, un accordo non scritto tra alcuni municipali, mi sbaglio? «Da parte nostra, mi pare che i voti siano stati sparpagliati un po’ ovunque. Potrebbe essere che i municipali si siano sostenuti vicendevolmente, perché, forse, hanno ritenuto di aver lavorato bene e hanno voluto continuare così».
Mps, Costituzione Radicale ed HelvEthica fuori. Avanti con Ticino&Lavoro entra
Buona la prestazione elettorale di Avanti con Ticino&Lavoro: 5,6% e 4 seggi – sufficienti per fare gruppo –, occupati in primis dall’uscente Giovanni Albertini (Ticino&Lavoro), da Dario Petrini e Luisella Petrini Fumasoli (entrambi ex Ps) e Michele Codella (Ticino&Lavoro). In flessione Più Donne (al 2,1, dal 3% del 2021) e perde un seggio, quello di Isabelle Ruf. Confermata Tamara Merlo. Nessun seggio per: Mps (1,4%), Costituzione Radicale (1,15%) ed HelvEthica (1,2%).