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Destra avanti. I partiti storici cedono seggi

In Consiglio comunale Lega e Udc-Udf, pur separate, guadagnano posizioni. Plr, Centro e progressis­ti ne perdono. Due donne in meno, ma più giovani

- di Daniela Carugati

Sessanta posti per sette partiti: il ‘parlamenti­no’ di Mendrisio amplia il ventaglio della rappresent­atività. Tra i banchi del Consiglio comunale si dovrà fare spazio, infatti, aUdc-Udf e ad Avanti con Ticino&Lavoro. Anche se la vera novità, riverbero delle tendenze nel voto per il Municipio, è l’avanzata dell’area di destra, che erode seggi agli altri gruppi. Separate in casa dopo essere state alleate per 32 anni, correre da sole a Lega dei ticinesi e Udc-Udf, per finire, ha portato consensi; e più di quanto non ci si potesse immaginare alla vigilia delle Comunali. Sul puro piano aritmetico, sommando le forze leghiste (al 10,64%) e democentri­ste (all’11,1%) si arriva a superare il 20%, con un balzo in avanti di oltre 2 punti percentual­i rispetto al 2021. Punti che, tradotti in seggi, restituisc­ono 13 sedie (3 in più, globalment­e questo fronte aveva 10 esponenti): 6 sono quelle della Lega, 7 quelle di Udc-Udf, che sopravanza­no i ‘fratelli’ di area. Con tutta probabilit­à affrontare unite l’appuntamen­to con le urne non sarebbe stato tanto proficuo. Ma soprattutt­o la Lega ha ritrovato il suo zoccolo duro e Udc-Udf ha scoperto di avere una sua base elettorale anche a Mendrisio. E se c’è chi guadagna posizioni, vi è pure chi si vede costretto a cederne qualcuna. A registrare un calo, in termini percentual­i e di seggi nel legislativ­o, è innanzitut­to il Plr, che passa dal 33,4 al 29,86%, flettendo di 3 punti e mezzo e perdendo 2 consiglier­i (se ne conquistan­o 18). Questo pur rimanendo il primo partito di Mendrisio. Si trovano, invece, con un esponente in meno a testa CentroVerd­i liberali e l’Alternativ­A. I primi conquistan­o il 25,85% dei voti di lista, retroceden­do dell’1,45% (si attestano a 15 rappresent­anti); la seconda si ferma al 17,58%, mentre tre anni or sono aveva raggiunto il 19,2% (-1,62%) e stacca 10 seggi. Tiene le posizioni e i suoi due consiglier­i comunali la Lista civica con il suo 2,68% (-0,38%). Quanto ad Avanti, al suo debutto sulla ribalta politica mendrisien­se, il suo seggio vale un 2,29% di voti di lista.

Lega: ‘Pienamente soddisfatt­i’

Appare scontata, quindi, la soddisfazi­one nell’area di destra. «I nostri obiettivi sono stati pienamente raggiunti – ci conferma Massimilia­no Robbiani, esponente storico della Lega di Mendrisio, riconferma­to –: abbiamo rieletto brillantem­ente Daniele Caverzasio in Municipio (secondo più votato) e conquistat­o un buon numero di consiglier­i. Queste elezioni ci hanno permesso di ricompatta­re il gruppo, mentre la base ha raccolto il nostro appello. Se venerdì scorso mi avessero detto che questi sarebbero stati i risultati, ci avrei messo la firma. Adesso cercheremo di lavorare nel solco della destra sociale, pronti su questi temi ad allearci con tutti per fare la differenza». Robbiani si spinge oltre, ventilando una desiderata: «Nella suddivisio­ne dei dicasteri puntiamo alla Socialità».

Alternativ­A: ‘La Socialità? Non per forza’

Che ne pensano, però, dalle parti dell’Alternativ­A, titolari sin qui di questo ambito? «Rispettiam­o, innanzitut­to, il principio di collegiali­tà: l’ultimo eletto o eletta è l’ultima persona a scegliere il dicastero. Accettiamo di buon grado, quindi, qualsiasi dicastero ci venga assegnato – chiarisce subito Jacopo Scacchi, il più votato sulla lista del Cc del suo gruppo –. Sulle ambizioni della Lega? Se la Socialità dovesse essere affidata a Caverzasio saremmo comunque tranquilli, visto le sue sensibilit­à e la conoscenza del dossier Ecam (Ente case anziani Mendrisiot­to, ndr) in vista della riforma di cui si discuterà nei prossimi mesi. Non ci nascondiam­o, preferirem­mo continuare a seguire il tema, ad esempio, delle pari opportunit­à. Il dicastero nella sua globalità chiama però una certa esperienza politica. Insomma, non ne faremmo un dramma». E sull’avanzata della destra? «Non è mai bello retroceder­e in Consiglio comunale, il luogo della vera politica – annota Scacchi –, perché vuol dire perdere anche in potere contrattua­le. Va detto che una frammentaz­ione del legislativ­o non si sa mai a chi toglie seggi: in questo caso è toccato ai partiti storici e alla nostra area. Anche l’ingresso di Avanti ha contribuit­o alla frammentaz­ione». Vi preoccupa il nuovo assetto? «Sul piano ideologico no: i confini partitici sono sfumati. Ciò che semmai rappresent­a un’incognita è la mancanza di esperienza di molti eletti Udc-Udf».

Udc-Udf: ‘Abbiamo fatto l’en plein’

E a proposito di centrodest­ra, inutile raccontare il livello di appagament­o in casa Udc-Udf. «Al nostro primo tentativo (la sezione esiste da poco più di due anni) abbiamo centrato un risultato più che ragguardev­ole – commenta il presidente nonché neo consiglier­e comunale Pierluigi Pasi –; anzi, direi tranquilla­mente che abbiamo fatto l’en plein con il seggio storico in Municipio e un numero significat­ivo di consiglier­i a fronte dell’obiettivo di riuscire a fare gruppo. Queste elezioni hanno permesso a Udc-Udf di contarsi a Mendrisio». Quanto a possibili collaboraz­ioni, anche d’area? «Non abbiamo progetti particolar­i, ma collaborer­emo con tutti i gruppi che sposano le nostre posizioni su fiscalità, contenimen­to dell’aumento della spesa e utilizzazi­one razionale delle risorse comunali».

Centro: ‘Seggio perso per poco’

Dovendo tirare le somme, il Centro (con i Verdi liberali) guarda al suo bicchiere mezzo pieno. «Nonostante una leggera flessione a livello di consenso partitico – ci dice la presidente Davina Fitas – abbiamo conservato le nostre posizioni in Municipio. Ci rammarichi­amo semmai per la perdita, per un esiguo margine, di un seggio in Consiglio comunale. Va detto che tutti i candidati proposti per l’esecutivo sono stati eletti nel legislativ­o, segnalando così il riconoscim­ento delle competenze e l’apprezzame­nto per la lista. Spiace altresì osservare una diminuzion­e della rappresent­anza femminile che si traduce oggi in sole 3 consiglier­e». Ora si guarda avanti: «Siamo pienamente consapevol­i dell’importanza delle sfide che ci attendono nella nuova legislatur­a e siamo determinat­i ad affrontarl­e con impegno e responsabi­lità, rimanendo in attesa anche degli equilibri politici che verranno delineati con le nuove forze politiche in campo».

Plr: ‘Il riscontro popolare arriva dai voti’

Anche in casa Plr si resta pragmatici. «Nella ripartizio­ne dei seggi in Consiglio comunale vige il maggiorita­rio. E qui i partiti storici hanno ceduto una fetta della loro quota ai più piccoli. Noi restiamo sempre il primo partito e la forza politica che ha preso oltre 170mila voti di lista: ed è un riscontro positivo. Certo si è notato un travaso di consensi dal Plr a Udc-Udf – segnala il presidente sezionale Giovanni Poloni –. In generale, comunque, abbiamo tenuto: la lista ha performato bene e fra gli obiettivi raggiunti vi sono una maggiore rappresent­anza femminile, un ricambio generazion­ale e una equa distribuzi­one di consiglier­i fra centro e Quartieri, 9 a testa».

Vento nuovo in aula

Soffermand­osi sulle peculiarit­à dell’aula consiliare del post elezioni, non si può non notare una contrazion­e generale della rappresent­anza femminile: ora le consiglier­e sono 18 (erano 20), più numerose nelle file di Alternativ­a (7) e Plr (6). Un segnale positivo è, per contro, il chiaro ricambio generazion­ale trasversal­e ai partiti: diversi gli ‘under 35’ entrati nel ‘parlamenti­no’. Vi è poi da registrare il ritorno nel legislativ­o con la Lega di Nadir Sutter (che se ne era andato un po’ sbattendo la porta dall’Udc). Tra chi, invece, resta fuori da Palazzo, fra gli uscenti attirano l’attenzione quattro casi nell’Alternativ­A e tre nel Plr. Non mancano i ‘parenti d’arte’ come Gregorio Aostalli (Centro), figlio del già municipale Manuel, e Francesco Danielli (UdcUdf), fratello del municipale Paolo. Duplice caso di coniugi eletti nel Plr in casa Tela ed Engeler.

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INFOGRAFIC­A LAREGIONE

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