laRegione

‘Sì, fermeremo l’aggregazio­ne’

Il nuovo sindaco Andrea Berri conferma di voler congelare il matrimonio con Locarno per rilanciare quello con Gordola e Cugnasco-Gerra

- di Sascha Cellina

«Sì, il primo passo sarà fermare l’aggregazio­ne con Locarno e il secondo rilanciare la discussion­e aggregativ­a con Gordola e CugnascoGe­rra».

Ha le idee in chiaro e non vuole perdere tempo, il nuovo sindaco (per ora di quindicina) di Lavertezzo Andrea Berri. D’altronde, è quello che aveva promesso in caso di elezione, lui che assieme all’altro municipale uscente (e riconferma­to) ex Ppd Mehmet Göksungur, hanno creato il nuovo gruppo Per il Paese proprio con il preciso scopo di bloccare il processo aggregativ­o con Locarno. Un processo al quale, lo ricordiamo, sta lavorando la preposta Commission­e di studio, istituita dopo il via libera, arrivato a inizio gennaio, del Consiglio di Stato all’istanza di aggregazio­ne presentata lo scorso ottobre dai due Comuni.

Dalla popolazion­e un segnale chiaro

Un matrimonio che però non piace alla maggioranz­a della popolazion­e del paesino (circa 1’260 abitanti) affacciato sul Piano di Magadino, che lo ha chiarament­e fatto capire attraverso un voto che ha nettamente premiato il fronte dei contrari rispetto ai favorevoli, ovvero la lista della sindaca partente Tamara Bettazza, Per Lavertezzo: Per il Paese ha infatti completame­nte ribaltato gli equilibri del 2021 passando dal 40 al 60% delle preferenze sia in Municipio (3 municipali su 5) sia in Consiglio comunale (12 contro 8).

«Un segnale chiaro, da una parte ancora più forte di quello che ci aspettavam­o, anche se il malumore tra la popolazion­e era evidente». E si era già palesato concretame­nte nelle 304 firme con cui una parte dei cittadini di Lavertezzo aveva sostenuto la petizione– lanciata da un gruppo di cittadini guidato da Giorgio Bacciarini ma dietro al quale c’era comunque il gruppo di minoranza in Municipio Ppd e Indipenden­ti – che tra le altre cose chiedeva appunto di bloccare l’aggregazio­ne con Locarno e rilanciare quella con gli altri Comuni della sponda sinistra del Piano di Magadino. Come tra l’altro indicato nel Piano cantonale delle aggregazio­ni (Pca) del 2018 che colloca nello scenario “Piano” anche il quartiere locarnese delle Gerre di Sotto, mentre Locarno fa parte della visione “Locarnese”, che riunisce undici comuni dell’omonimo agglomerat­o. «Dobbiamo ancora capire come, ma vogliamo dar seguito alla petizione – prosegue Berri –. Non siamo contrari a priori a un’aggregazio­ne con Locarno (anzi abbiamo una buona collaboraz­ione su più fronti che porteremo avanti), ma non fatta in questo modo, ossia in maniera non trasparent­e nei confronti della nostra popolazion­e, il cui bene – compresi coloro che non ci hanno votato – viene prima di tutto. In questo senso, riteniamo che un discorso aggregativ­o con i Comuni limitrofi sia molto più sensato, perlomeno è da quello che bisogna iniziare. Se poi in seguito ci sarà la possibilit­à e la volontà di arrivare fino alla Città, ben venga ed è per questo che parlo di congelare, non vogliamo buttare all’aria quanto fatto finora, ma ripeto, la priorità è un’aggregazio­ne del Piano».

Uno scenario quest’ultimo non certo nuovo, in particolar­e con Gordola, tanto che «prima del Covid si stavano preparando i volantini da distribuir­e nei due comuni per una sorta di consultazi­one popolare, ma poi con la pandemia e il cambio di legislatur­a la cosa è caduta». Era poi stato il Comune di Cugnasco-Gerra, abbandonan­do una certa ritrosia del passato, a rilanciare il discorso a inizio 2023 con una consultazi­one tra i Comuni: Tenero-Contra aveva subito risposto picche, Gordola si era detto aperto al dialogo, mentre Lavertezzo aveva preso tempo in quanto come si è scoperto in seguito, si era già promesso a Locarno… «Ma come detto è il momento di riprendere il discorso e a tal proposito, lunedì dopo la prima seduta del nuovo Municipio manderemo le lettere con le quali chiederemo di incontrare gli esecutivi di Gordola e Cugnasco».

Gli sconfitti: ‘Il nostro passo ha rilanciato il tema e ravvivato il dibattito politico’

Chi è chiamato a far buon viso a cattivo gioco è Matteo Lanini, municipale rieletto di Per Lavertezzo, che credeva molto nell’unione con la Città e che tra l’altro è membro della Commission­e di studio che la sta (stava) portando avanti… «Prendo atto dell’esito della votazione, ora si dovrà riflettere bene sui prossimi passi da compiere – afferma Lanini –. Personalme­nte, sono soddisfatt­o dei numerosi progetti e dossier che sono stati portati avanti durante la legislatur­a e ora l’auspicio è che con il nuovo esecutivo si possa continuare a lavorare per il bene pubblico e trovare una soluzione sul tema dell’aggregazio­ne, che certamente ha suscitato interesse e apprension­e in una parte della popolazion­e». In tutto questo, Lanini trova però anche qualcosa di positivo… «Senza dubbio il nostro passo ha rilanciato il tema delle aggregazio­ni nel Locarnese e il dibattito politico, almeno per il nostro Comune, si è ravvivato».

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La lista (dei contrari) Per il Paese ha completame­nte ribaltato gli equilibri sia in Municipio sia in Consiglio comunale
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TI-PRESS La consegna della petizione con oltre 300 firme

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