A Bologna nasce il "CONTEPORARY STREET FOOD"
I focus di Bottega Portici? Attualizzare la tradizione, dare all'accoglienza un vero senso di ospitalità. Rivisitare in chiave moderna ma “calda” il cibo di strada e da asporto. Il tutto per offrire l'essenza della cucina italica e felsinea.
Nel cuore di Bologna, la prima Bottega Portici – Indipendenza nasce nel 2013, a lato del Ristorante I Portici (stellato dal 2012) e dell'Hotel I Portici. A sua volta, figlia del Ristorante I Portici, nella primavera 2017 nasce Bottega Portici – 2 Torri, in quel Palazzo Bega che per anni ha ospitato solo banche, nella storica Piazza di Porta Ravegnana. “Street food moderno” con tortellini, tagliatelle, gnocchi… a prezzi assolutamente competitivi (7/8 Euro), da gustare in loco, sul terrazzino panoramico, o take away.
Un nuovo concept: lo street food contemporaneo
Bottega Portici (ormai un franchising nazionale) interpreta un nuovo concept, fondato su una cucina espressa e a vista dei passanti, che propone un modello di street food contemporaneo, made in Italy, sempre aperto, capace di accogliere e soddisfare il cliente a qualsiasi ora del giorno. Questo format si fonda su 5 pilastri: caffetteria, cucina espressa, possibilità di acquistare la pasta a crudo, take away e food market. Ossia: una sfoglina in vetrina che tira e modella la pasta, cucina a vista, caffetteria e food market con un'ampia gamma di prodotti selezionati di alta qualità.
Il disk pager vi dice quando è pronto!
Una volta entrato, il cliente sceglie e ordina il suo pasto, paga e riceve un dischetto (disk pager) in cui viene caricato l'ordine. Nell'arco di pochi minuti, il disk pager vibrerà e si illuminerà: è pronto! Si può ritirare il pasto appena cucinato e gustarlo in Bottega o dovunque si voglia, grazie al comodo packaging perfetto per il take away. Rapidità, cucina espressa, nessuna attesa senza rinunciare alla qualità: queste le carte vincenti di Bottega Portici.
Il Covid? Dato il format, non ha inciso moltissimo
Con un format simile, la pandemia non ha più di tanto intaccato l'operatività del locale. Nei mesi del lockdown, grazie al take away, il giro d'affari non ha patito più di tanto. Quindi, alla riapertura delle attività, si è “solo” dovuto adeguare il concept alle nuove normative. La cucina a vista è stata protetta con apposite strutture per evitare contatti sociali; sono stati ridotti gli spazi adibiti al consumo in loco per garantire un adeguato distanziamento; infine si è regolato l'accesso fisico agli spazi interni con apposite misure per “filtrare” l'affluenza del pubblico.