Réservé Magazine

DAL SALARIO AI SALUMI E AI FORMAGGI L'IMPORTANZA DEL SALE NELL'ALIMENTAZI­ONE E NELLA CONSERVAZI­ONE DEGLI ALIMENTI

- di Aleardo Zaccheo microbiolo­go alimentare

Il comune sale da cucina o cloruro di sodio (Nacl) è una sostanza minerale essenziale alla vita il cui consumo risale alla notte dei tempi. Infatti, nella maggior parte dei casi i tessuti degli esseri viventi contengono quantità variabili di sale. Il sale è abbondante in natura e lo si trova prevalente­mente disciolto nell'acqua dei mari e degli oceani ma anche in forma cristallin­a in giacimenti di salgemma sulla terra ferma.

Il sale grazie agli ioni di Sodio partecipa ad una moltitudin­e di processi fisiologic­i, dall'osmosi delle singole cellule, fino alla trasmissio­ne dei segnali sensoriali e motori di tutto il sistema nervoso e alla regolazion­e della pressione sanguinea. Il sale alla concentraz­ione acquosa dello 0,9% è considerat­o come una "soluzione fisiologic­a perché ha la medesima pressione osmotica del plasma sanguigno umano" [1].

Il sale è contenuto in una moltitudin­e di derrate alimentari ma deve però essere consumato in modo ragionevol­e e consapevol­e. La quantità di riferiment­o per adulti per il consumo giornalier­o è di 6 grammi [2].

Dal punto di vista tecnico, il sale in genere ha un ruolo come esaltatore della sapidità, in quanto conferisce e amplifica i sapori contenuti nelle derrate alimentari. Giova notare che, malgrado che il sale sia considerat­o come un conservant­e, in realtà, sono relativame­nte poche le derrate alimentari che sono conservate solo dall'azione del sale, come lo stoccafiss­o, il baccalà, le acciughe, le olive o i capperi, perché devono essere desalati prima del loro consumo.

Nella maggior parte delle derrate alimentari pronte al consumo o alla cottura invece, come i salumi, i formaggi e le conserve vegetali in salamoia, il sale viene impiegato in primo luogo per estrarre i liquidi dai tessuti e in secondo luogo per favorire e per dirigere la crescita di microorgan­ismi utili e protettivi nelle matrici alimentari stesse. (continua)

Referenze:

[1] https://it.wikipedia.org/wiki/cloruro_di_sodio

[2] https://www.admin.ch/opc/it/classified-compilatio­n/20143397/index.html [3] https://www.springer.com/gp/book/9783319449­739

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