Aliquota ridotta nella ristorazione
Specie per il taxe-away e il catering importante sapere quando e se si può applicare
Durante il lockdown alcuni dei nostri associati hanno reinventato in parte la loro attività dedicandosi all'asporto. Può quindi nascere la domanda se imporre le vendite al 7.7 % o al 2.5 %.
La circolare “Info IVA 08 concernente il settore dell'albergheria e Ristorazione” spiega in maniera dettagliata i casi in cui si può applicare l'aliquota ridotta. Ma quando posso applicare questa aliquota? Secondo l'art. 25 (cpv 2, lett a, num. 2) LIVA, l'aliquota ridotta si applica alle forniture di derrate alimentari, eccezion fatta per i generi alcolici che sottostanno all'aliquota normale (7.7%). Vi è tuttavia un aspetto fondamentale da considerare: per poter applicare la ridotta non deve esserci consumo delle derrate all'interno del locale o servizio presso il cliente. In effetti la circolare dice: “Per prestazione della ristorazione s'intende la somministrazione di derrate alimentari per il cui consumo sul posto il contribuente tiene a disposizione impianti particolari (impianti per il consumo). È altresì considerata prestazione della ristorazione la somministrazione di derrate alimentari che il contribuente prepara o serve direttamente presso il cliente”. E quindi nel caso di prestazione della ristorazione l'aliquota applicabile non è quella ridotta.
La domanda che può nascere è quindi cosa si intende per impianti particolari? Presto detto: tavoli di qualsiasi genere o anche mensole che hanno per scopo quello di consumare i generi alimentari sul posto. Non sono invece considerati impianti particolari le sedie e le panchine senza tavolo che servono principalmente a permettere ai clienti una breve pausa e le mensole per la consegna di merce. In assenza d'impianti per il consumo, la somministrazione di derrate alimentari (tranne le bevande alcoliche) è considerata una fornitura ed è imponibile all'aliquota ridotta.
Se invece sono disponibili impianti per il consumo, la somministrazione di derrate alimentari è considerata una prestazione della ristorazione ed è imponibile all'aliquota normale.
Altro elemento importante: si deve essere poi in grado di documentare in maniera precisa ciò che si è venduto con un'aliquota e ciò che si è venduto con l'altra. A tal proposito le casse registratrici odierne aiutano molto.
La circolare sottolinea: “Le forniture di derrate alimentari da asporto vanno chiaramente documentate in quanto tali in base a giustificativi (p. es. bollettini di consegna, fatture o ricevute). Altrimenti sono considerate prestazioni della ristorazione imponibili all'aliquota normale”.
Essendo una materia complessa rimandiamo alla lettura della circolare summenzionata e riassumiamo i 3 concetti base:
aliquota ridotta SI, se NON vi è consumo sul posto o servizio presso il cliente (penso ai catering)
NO, in ogni caso per quanto riguarda la vendita di bevande alcoliche
laddove si può applicare l'aliquota ridotta bisogna documentare in modo preciso le vendite al 2.5% programmando le casse o avendo una cassa registratrice da utilizzare solo per l'asporto.