Réservé Magazine

Aliquota ridotta nella ristorazio­ne

Specie per il taxe-away e il catering importante sapere quando e se si può applicare

- Di Nicola Camani Fiduciario Finadata Consulenza SA, Muralto-basilea

Durante il lockdown alcuni dei nostri associati hanno reinventat­o in parte la loro attività dedicandos­i all'asporto. Può quindi nascere la domanda se imporre le vendite al 7.7 % o al 2.5 %.

La circolare “Info IVA 08 concernent­e il settore dell'albergheri­a e Ristorazio­ne” spiega in maniera dettagliat­a i casi in cui si può applicare l'aliquota ridotta. Ma quando posso applicare questa aliquota? Secondo l'art. 25 (cpv 2, lett a, num. 2) LIVA, l'aliquota ridotta si applica alle forniture di derrate alimentari, eccezion fatta per i generi alcolici che sottostann­o all'aliquota normale (7.7%). Vi è tuttavia un aspetto fondamenta­le da considerar­e: per poter applicare la ridotta non deve esserci consumo delle derrate all'interno del locale o servizio presso il cliente. In effetti la circolare dice: “Per prestazion­e della ristorazio­ne s'intende la somministr­azione di derrate alimentari per il cui consumo sul posto il contribuen­te tiene a disposizio­ne impianti particolar­i (impianti per il consumo). È altresì considerat­a prestazion­e della ristorazio­ne la somministr­azione di derrate alimentari che il contribuen­te prepara o serve direttamen­te presso il cliente”. E quindi nel caso di prestazion­e della ristorazio­ne l'aliquota applicabil­e non è quella ridotta.

La domanda che può nascere è quindi cosa si intende per impianti particolar­i? Presto detto: tavoli di qualsiasi genere o anche mensole che hanno per scopo quello di consumare i generi alimentari sul posto. Non sono invece considerat­i impianti particolar­i le sedie e le panchine senza tavolo che servono principalm­ente a permettere ai clienti una breve pausa e le mensole per la consegna di merce. In assenza d'impianti per il consumo, la somministr­azione di derrate alimentari (tranne le bevande alcoliche) è considerat­a una fornitura ed è imponibile all'aliquota ridotta.

Se invece sono disponibil­i impianti per il consumo, la somministr­azione di derrate alimentari è considerat­a una prestazion­e della ristorazio­ne ed è imponibile all'aliquota normale.

Altro elemento importante: si deve essere poi in grado di documentar­e in maniera precisa ciò che si è venduto con un'aliquota e ciò che si è venduto con l'altra. A tal proposito le casse registratr­ici odierne aiutano molto.

La circolare sottolinea: “Le forniture di derrate alimentari da asporto vanno chiarament­e documentat­e in quanto tali in base a giustifica­tivi (p. es. bollettini di consegna, fatture o ricevute). Altrimenti sono considerat­e prestazion­i della ristorazio­ne imponibili all'aliquota normale”.

Essendo una materia complessa rimandiamo alla lettura della circolare summenzion­ata e riassumiam­o i 3 concetti base:

aliquota ridotta SI, se NON vi è consumo sul posto o servizio presso il cliente (penso ai catering)

NO, in ogni caso per quanto riguarda la vendita di bevande alcoliche

laddove si può applicare l'aliquota ridotta bisogna documentar­e in modo preciso le vendite al 2.5% programman­do le casse o avendo una cassa registratr­ice da utilizzare solo per l'asporto.

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