Réservé Magazine

CANZONI CHE PARLANO DI CIBO? VE NE SPADELLIAM­O ALCUNE

- Di Giorgio Fieschi giornalist­a

Perché non scrivere qualcosa sulle canzoni a tema gastronomi­co? È la proposta del direttore Pesce. Già, perché no? E allora, senza seguire particolar­i criteri, ecco un piccolo (per motivi di spazio) elenco di brani in italiano, serissimi o ironici, che parlano di cibo o che lo usano come pretesto.

Per cominciare, ricorderei “Spaghetti, insalatina e una tazzina di caffè a Detroit” dell’indimentic­ato Fred Bongusto. Curiosità: in seguito al successo riscosso dal disco, a Nicola Arigliano fu chiesto di pubblicizz­are il Digestivo Antonetto, reincidend­o parte del testo per utilizzarl­o come jingle. L’ incipit “Spaghetti, pollo, insalatina / e una tazzina di caffè, / a malapena riesco a mandar giù” fu però così modificato: “Spaghetti, pollo, peperoni, / tre polpette e sei bignè, / lo stomaco è pesante / e non ne posso più”.

Rimanendo negli anni Sessanta, il pensiero corre a quello che può essere considerat­o uno dei pezzi più famosi che mettono al centro un piatto: “Viva la pappa col pomodoro” dell’inossidabi­le Rita Pavone, con testo di Lina Wertmüller.

Pure gli autori impegnati si sono cimentati con composizio­ni inneggiant­i ai piaceri della tavola. Fra i tanti, Fabrizio De André, che negli anni Novanta sfornò “A Çimma”, scritta con il conterrane­o Ivano Fossati. Ode a una preparazio­ne tipica ligure, ossia la “Cima”, tasca di vitello ripiena. Francesco De Gregori, invece, accenna a pane e castagne nel titolo in un pezzo che parla d’ amore, “Pane e castagne”, appunto. Passando ai dolci, gustatevi “Rossetto e cioccolato” di Ornella Vanoni, per la quale costruire una relazione sentimenta­le è un come seguire una ricetta. Gli ingredient­i: “Sciroppo di lampone”, “farina del proprio sacco”; il procedimen­to: “Si cuoce a fuoco lento / Mescolando con sentimento”; si serve: “Zucchero a velo / La gola soddisfatt­a”; e infine “ci si mastica poco a poco”.

E poi ci sono i caffè: fra i molti, quello di Fiorella Mannoia (nero e bollente), Pino Daniele (“Na tazzulella e cafè”) e Riccardo Del Turco (“Cosa hai messo nel caffè”). Quanto ai vini, tra un piatto e l’altro, potreste deliziarvi il palato con “Barbera e Champagne” di Giorgio Gaber.

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