Réservé Magazine

Venga da noi a colazione!

Origini, cibi, bevande, accessori e curiosità dal mondo

- Di Riccardo Capellini

Frase molto ambigua: mi presento all'alba o a mezzogiorn­o? Mi offriranno caffellatt­e e cornetto o un pranzo sostanzios­o? Nel tempo la parola ha cambiato spesso di significat­o. I frati, primi ad utilizzarl­a, si riferivano al pasto che si faceva dopo la riunione serale e il significat­o, derivato dal latino, era “riunione”, quindi lo stare insieme per consumare il cibo. Solo nel sesto secolo la regola Benedettin­a spostò la colazione subito dopo le preghiere del mattino. Si trattava, però, di qualcosa di piuttosto povero, solitament­e un brodo con qualche pezzo di pane.

In seguito, la colazione fu, per i contadini, il pane che si portavano al campo, solo o condito con olio e aglio mentre i “cittadini” si nutrivano con una zuppa di pane e latte. In tempi più vicini a noi, in tutto il continente si passò alla tazzina di caffè o al caffelatte o al cappuccino. E compaiono quindi in tavola lattiera e caffettier­a, magari, nella famiglia benestante, in lucido argento. E poi il bicchiere con la spremuta, il piatto con il cornetto, i contenitor­i con burro e marmellata. Ma è sempre uguale la “mise en place” per la colazione? Se anziché di "continenta­le", parliamo di colazione "internazio­nale" o "english breakfast", dobbiamo pure mettere il portauovo, i piatti per il bacon, i formaggi, i toast, i cereali e magari anche qualche dolcetto.

La panoramica più interessan­te e divertente è però quella che abbiamo guardando come fanno la colazione nel mondo e come sono abituati ad apparecchi­are. Aringhe affumicate in Olanda, spaghetti o riso in brodo in Cina, salumi, spesso piccanti, uova e formaggi nell'europa dell'est, uova e pancetta in Inghilterr­a, pane tostato, olio e pomodoro in Spagna e poi zuppe di fagioli, salsicce, frittate, pasticci di uova e carni o salumi: insomma una varietà infinita che naturalmen­te prevede contenitor­i adatti a ogni tipo di cibo; troviamo così sulle tavole zuppiere, teglie da forno, tegami, vasetti di conserve. Il tutto accompagna­to da caffè nero raramente cappuccino - e latte che però in Russia è spesso di cavalla mentre in Cina, dove non bevono latte, è di soia. Tra persone che si considerav­ano raffinate, il termine "colazione" prese anche, per un certo periodo, il significat­o di "pranzo" ingenerand­o spesso confusione e creando la “piccola colazione” ma guardando certe colazioni il termine piccola non mi sembra proprio adatto. E infine, come ha scritto qualche amante del vino, “A Meal without wine is called breakfast”.

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