A tavola ai tempi del COVID
In periodo di Covid-19 con i ristoranti spesso chiusi non ci resta che consolarci cucinando a casa i nostri manicaretti. Ma come orientare le nostre scelte? Certo l'attrazione per la cucina asiatica è sempre molto forte. Diverse le specialità più apprezzate: Nasi Goreng indonesiano (a base di uova, riso fritto al gelsomino, aglio, carote e cipolle); Sate Lilit balinese (a base di pesce e gamberetti ridotti in purea e aromatizzati con spezie); Theriaky Chicken giapponese (con pollo croccante, insaporito con sakè e mirin, due tipi di vino di riso, con salsa di soia e zucchero); Tamagoyaki (una specie di omelette giapponese formata da vari strati impilati arrotolati, affettati e conditi con miso e salsa cipollina); Dim Sum cinesi (ravioli ripieni di carne macinata e porri aromatizzati al mirin cotti al vapore e serviti con salsa di soia; Summer Rolls vietnamiti (a base di gamberetti e arachidi); PHO bo (zuppa sempre vietanamita con anice stellato, salsa di pesce con aggiunta di pasta di riso e carne di manzo); Dhal indiano (a base di lenticchie e spinaci servito con il pane naan).
Ma tra le varie ricette in Svizzera la gente va matta per un piatto dall'asian Sound: il "Riz Kasimir". Il nome sembrerebbe vagamente echeggiare riminiscienze indiane e la provenienza da quella, tanto contesa e martoriata regione (compresa tra India e Pakistan) come il Kahsmir. Niente di tutto ciò è vero (ecco perché possiamo parlare di Fake Fusion), perché il piatto è tipicamente e curiosamente solo svizzero anche se la sua storia è assai singolare. Sembra infatti che la specialità nata nel nostro paese negli anni Cinquanta sia stata inventata da Ueli Prager, niente meno che il fondatore della catena dei ristoranti Mövenpick. Un'esplosione di colori e di profumi esotici, con un accostamento azzardato (per l'epoca) di sapori agrodolci. Il piatto riscosse un così grande successo che è ancora sul menu ai giorni nostri. Pare sia un classico di tante famiglie svizzere, (mia suocera di Losanna ne era molto golosa e lo cucinava persino in roulotte in montagna) anche se gli ingredienti richiamano, come predetto, la cucina orientale. Dall'originale carne di vitello, il ventaglio delle alternative si è allargato alla carne di pollo e di maiale, così come, al posto dei peperoni, non è inusuale vedere le ciliegie sciroppate e chi più ne ha più ne metta. Perché non cimentarsi dunque con questo piatto?