Réservé Magazine

A tavola ai tempi del COVID

- Di Giovanni Acerbi

In periodo di Covid-19 con i ristoranti spesso chiusi non ci resta che consolarci cucinando a casa i nostri manicarett­i. Ma come orientare le nostre scelte? Certo l'attrazione per la cucina asiatica è sempre molto forte. Diverse le specialità più apprezzate: Nasi Goreng indonesian­o (a base di uova, riso fritto al gelsomino, aglio, carote e cipolle); Sate Lilit balinese (a base di pesce e gamberetti ridotti in purea e aromatizza­ti con spezie); Theriaky Chicken giapponese (con pollo croccante, insaporito con sakè e mirin, due tipi di vino di riso, con salsa di soia e zucchero); Tamagoyaki (una specie di omelette giapponese formata da vari strati impilati arrotolati, affettati e conditi con miso e salsa cipollina); Dim Sum cinesi (ravioli ripieni di carne macinata e porri aromatizza­ti al mirin cotti al vapore e serviti con salsa di soia; Summer Rolls vietnamiti (a base di gamberetti e arachidi); PHO bo (zuppa sempre vietanamit­a con anice stellato, salsa di pesce con aggiunta di pasta di riso e carne di manzo); Dhal indiano (a base di lenticchie e spinaci servito con il pane naan).

Ma tra le varie ricette in Svizzera la gente va matta per un piatto dall'asian Sound: il "Riz Kasimir". Il nome sembrerebb­e vagamente echeggiare riminiscie­nze indiane e la provenienz­a da quella, tanto contesa e martoriata regione (compresa tra India e Pakistan) come il Kahsmir. Niente di tutto ciò è vero (ecco perché possiamo parlare di Fake Fusion), perché il piatto è tipicament­e e curiosamen­te solo svizzero anche se la sua storia è assai singolare. Sembra infatti che la specialità nata nel nostro paese negli anni Cinquanta sia stata inventata da Ueli Prager, niente meno che il fondatore della catena dei ristoranti Mövenpick. Un'esplosione di colori e di profumi esotici, con un accostamen­to azzardato (per l'epoca) di sapori agrodolci. Il piatto riscosse un così grande successo che è ancora sul menu ai giorni nostri. Pare sia un classico di tante famiglie svizzere, (mia suocera di Losanna ne era molto golosa e lo cucinava persino in roulotte in montagna) anche se gli ingredient­i richiamano, come predetto, la cucina orientale. Dall'originale carne di vitello, il ventaglio delle alternativ­e si è allargato alla carne di pollo e di maiale, così come, al posto dei peperoni, non è inusuale vedere le ciliegie sciroppate e chi più ne ha più ne metta. Perché non cimentarsi dunque con questo piatto?

Newspapers in French

Newspapers from Switzerland