L'architettura ri-disegnata
Come sta mutando lo spazio in cui viviamo?
Negli ultimi mesi, siamo arrivati a un nuovo punto di congiunzione tra malattia e architettura, il nemico è in strada e le barriere sono le nostre amiche. Lo spazio è principalmente difensivo, con linee nastrate e pareti in plexiglass che segmentano il mondo esterno in zone di sicurezza socialmente lontane.
La quarantena ci ha portati a diventare critici con le cose che occupano spazio, con meno ti senti più libero, quello che si va delineando è una sorta di minimalismo che ti consente di creare l'illusione dello spazio, facile da igienizzare. Le divisioni acustiche sono diventate più importanti mentre la famiglia è confrontata con la mancanza di privacy e tutti sono in chiamata Zoom, con camere da letto distanziate e nuovi spazi di lavoro, che includono più metratura per le scrivanie, mentre la cucina, la sala da pranzo e il soggiorno sono tutti separabili invece di fluire insieme, grazie a quello che prima era un muro statico, oggi su ruote. Aumentano gli ambienti multifunzione, con luce naturale e ventilazione (o con sistemi di purificazione dell'aria), balconi e terrazze, "zone filtro" in cui isolare eventuali oggetti contaminati come scarpe e cappotti, e nascono le stanze per lo yoga e il fitness. Prima della pandemia la densificazione era intesa come processo sostenibile per espandere la città, in contrapposizione alle devastanti espansioni urbane. Oggi queste strategie vengono rimesse in discussione e l'obiettivo sarà quello di rendere le zone urbane più sostenibili ed ecologiche attraverso nuovi parchi sfruttando anche i tetti, le strade e i binari ferroviari inutilizzati o creandone delle nuove (www.neom.com), per offrire spazi più ampi e zone cuscinetto, evidenziando aree sicure o spazi personali inavvicinabili. Le città stanno già pianificando un futuro alternativo dei trasporti, sostituendo le corsie preferenziali con percorsi pedonali e ciclopiste, meno inquinamento e più movimenti fisici. I residenti saranno motivati a sviluppare uno stile di vita più sano, essenziale per combattere le malattie (www.gastrosafezone.eu).
Nelle aziende assisteremo alla fine dell'open-space, con maggior spazio a video e tele conference rooms, che diventeranno indispensabili per mantenere coesione nei team di lavoro e rendere fluida la comunicazione tra colleghi e interlocutori esterni. Gli spazi comuni aziendali dovranno essere trasformati: per esempio le mense potranno diventare luoghi modulari dove, finiti i pasti, i tavoli potranno essere riorganizzati come postazioni di lavoro; gli auditorium diventeranno multisale di dimensioni variabili, riconfigurabili a seconda delle esigenze; le sale riunioni, dovranno saper unire presenza fisica e community virtuale. Aumenteranno le piccole stanze separate e attrezzate per ospitare meeting veloci o virtuali, che dovranno essere sanificate in modo semplice ed efficace dopo ogni utilizzo, grazie a nuovi materiali più ostili ai germi, e sistemi di circolazione/purificazione dell'aria performanti.
Un rinnovato senso di responsabilità sociale e ambientale, che getta una luce nuova sul lavoro del designer, chiamato a concentrarsi su elementi funzionali come lo spazio e la pulizia piuttosto che sulla pura ricerca formale ed estetica.