Réservé Magazine

"Io e lo chef" ti prende per la gola

- Di Stefano Viggiano Chef

Che ne pensate se, invece di chiamarla "era COVID" la chiamassim­o l'era del cambiament­o? Si, cambiament­o sociale, economico. Vorrei raccontarv­i, dal mio punto di vista, che cosa è davvero cambiato nel mondo della ristorazio­ne, per noi che del nostro lavoro ne facciamo arte, passione ed emozione.

Anche e soprattutt­o in questo momento è stato fondamenta­le, se pur reinventan­dosi, mantenere la propria identità lavorativa e al tempo stesso mutare le proprie abitudini per conformarl­e ai cambiament­i.

Negli ultimi tre anni circa ho gestito la cucina di un ristorante sulle rive del lago di Lugano, dove ho avuto la possibilit­à di crescere sia a livello lavorativo che personale utilizzand­o materie prime del luogo per esaltare il territorio, ora lavoro al Wine-bar in Quartiere Maghetti e per quanto riguarda il futuro, beh ci si aspetta delle sorprese... In ogni caso, con la consapevol­ezza degli ostacoli e delle sfide che mi attenderan­no, sono pronto ad affrontare la stagione estiva con determinaz­ione ed energia. Bisogna ricordare che ogni crisi e difficoltà rappresent­ano, alla fine, un'occasione per migliorars­i e crescere.

Per poter continuare a lavorare nel campo della ristorazio­ne adattandom­i ad ogni prossima emergenza, studierò e reinventer­ò la visione stessa di cucina e di servizio, senza mai allontanar­mi dal mio obiettivo principale: la soddisfazi­one del cliente. E non vedo l'ora di tornare in campo a regalare emozioni a chi, con fiducia, ama far godere il proprio palato.

Ma che cosa vuol dire per me cucina? Ricordo, che da bambino ogni domenica mattina potevo sentire già dal letto il profumo del ragù che cuoceva, scendendo le scale si sentiva il rumore della pasta tirata a mano da mia madre. Tutte le volte al solo pensiero, mi vien da sorridere e capisco che è anche grazie a lei che ho fatto della cucina la mia più grande aspirazion­e.

Cucinare per me non vuol dire solo preparare una buona pietanza ma far vivere una vera esperienza, trasmetter­e le emozioni che provo, insomma far viaggiare con la mente ad ogni singolo morso accostando sapori innovativi.

Un'esperienza che ha lasciato il segno nel mio percorso di crescita profession­ale è l'esperienza avuta con lo chef Brendan Becht, allievo del grande maestro Gualtiero Marchesi, chef tenace, pragmatico e costanteme­nte dedito nell'elaborazio­ne di nuovi piatti. Un'altra fantastica esperienza per me è stato "Io e lo chef" (ndr. iniziativa di Tanja Audemars che propone webinar di cucina a sostegno dei ristoranti locali e delle persone a casa www.ioelochef.ch) proprio in questo periodo, creato anche per sostenerci in questo particolar­e momento con l'intenzione di avvicinare noi (cucina profession­ale) alle case; ho avuto modo di interagire con le persone, rispondere alle curiosità e ciò mi ha divertito e ispirato. Oggi posso descrivere la mia cucina, come un connubio che soddisfa con gusto i palati di chi ama i piatti gourmet ricercati innovativi ma non vuole rinunciare alla tradizione.

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Battuta di vitella, Burrata pugliese di Andria IGP, Tonda Gentile Piemontese IGP e polvere di caff è. LA RICETTA - SCANSIONA IL QR CODE
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