"Io e lo chef" ti prende per la gola
Che ne pensate se, invece di chiamarla "era COVID" la chiamassimo l'era del cambiamento? Si, cambiamento sociale, economico. Vorrei raccontarvi, dal mio punto di vista, che cosa è davvero cambiato nel mondo della ristorazione, per noi che del nostro lavoro ne facciamo arte, passione ed emozione.
Anche e soprattutto in questo momento è stato fondamentale, se pur reinventandosi, mantenere la propria identità lavorativa e al tempo stesso mutare le proprie abitudini per conformarle ai cambiamenti.
Negli ultimi tre anni circa ho gestito la cucina di un ristorante sulle rive del lago di Lugano, dove ho avuto la possibilità di crescere sia a livello lavorativo che personale utilizzando materie prime del luogo per esaltare il territorio, ora lavoro al Wine-bar in Quartiere Maghetti e per quanto riguarda il futuro, beh ci si aspetta delle sorprese... In ogni caso, con la consapevolezza degli ostacoli e delle sfide che mi attenderanno, sono pronto ad affrontare la stagione estiva con determinazione ed energia. Bisogna ricordare che ogni crisi e difficoltà rappresentano, alla fine, un'occasione per migliorarsi e crescere.
Per poter continuare a lavorare nel campo della ristorazione adattandomi ad ogni prossima emergenza, studierò e reinventerò la visione stessa di cucina e di servizio, senza mai allontanarmi dal mio obiettivo principale: la soddisfazione del cliente. E non vedo l'ora di tornare in campo a regalare emozioni a chi, con fiducia, ama far godere il proprio palato.
Ma che cosa vuol dire per me cucina? Ricordo, che da bambino ogni domenica mattina potevo sentire già dal letto il profumo del ragù che cuoceva, scendendo le scale si sentiva il rumore della pasta tirata a mano da mia madre. Tutte le volte al solo pensiero, mi vien da sorridere e capisco che è anche grazie a lei che ho fatto della cucina la mia più grande aspirazione.
Cucinare per me non vuol dire solo preparare una buona pietanza ma far vivere una vera esperienza, trasmettere le emozioni che provo, insomma far viaggiare con la mente ad ogni singolo morso accostando sapori innovativi.
Un'esperienza che ha lasciato il segno nel mio percorso di crescita professionale è l'esperienza avuta con lo chef Brendan Becht, allievo del grande maestro Gualtiero Marchesi, chef tenace, pragmatico e costantemente dedito nell'elaborazione di nuovi piatti. Un'altra fantastica esperienza per me è stato "Io e lo chef" (ndr. iniziativa di Tanja Audemars che propone webinar di cucina a sostegno dei ristoranti locali e delle persone a casa www.ioelochef.ch) proprio in questo periodo, creato anche per sostenerci in questo particolare momento con l'intenzione di avvicinare noi (cucina professionale) alle case; ho avuto modo di interagire con le persone, rispondere alle curiosità e ciò mi ha divertito e ispirato. Oggi posso descrivere la mia cucina, come un connubio che soddisfa con gusto i palati di chi ama i piatti gourmet ricercati innovativi ma non vuole rinunciare alla tradizione.