I 100 anni della famiglia Matasci
Cent'anni di passione e quattro generazioni per guardare al futuro con fiducia
È affascinante per un appassionato di vino e giornalista, intervistare chi ha fatto la storia del vino ticinese. Cent’anni fa nel 1921, Giuseppe Matasci fondò la "Matasci & Balemi" che prima si occupò di vendere il vino di alcuni piccoli produttori della regione, e in seguito - per ottenere un prodotto di qualità uniforme - di ritirare le uve per poi vinificate nella cantina edificata nel 1924. È la storia di quattro generazioni che ha imbottigliato non solo etichette di pregio e storiche, ma anche nutrito un amore profondo, radicato per la terra e per il proprio paese. Tutte le tappe che scandiscono questo secolo di passione per il territorio sono la dimostrazione che Matasci è un’azienda fatta di persone fiere del loro lavoro e del loro ruolo nella nostra società. Meriterebbe ben altro spazio questa storia riassunta in modo efficace nel sito aziendale. Pagine belle che si sfogliano anno dopo anno a partire, come detto, dalla storia di Giuseppe Matasci, all’inizio del ‘900, giovane contadino di Sonogno, in Valle Verzasca, affermatosi poi come importante imprenditore nel settore dell'enologia, passando per i figli Peppino, Lino e Mario, fino ad arrivare alla terza generazione, secondo il principio del cambiamento nella continuità, con Fabiana Matasci, Paola e Pier Maran-matasci e Mauro Bernardasci che costituiscono un team appassionato e sinergico che non ha mancato di portare eccellenti riconoscimenti ai concorsi enologici più importanti. Fabiana è enologa e responsabile di produzione, Paola si occupa di immagine, comunicazione e eventi, Pier degli acquisti, della vendita e delle pubbliche relazioni, Mauro degli impianti e delle attrezzature tecniche. Dal 2009 Silvano Molteni è entrato a far parte del consiglio di direzione, nel ruolo di responsabile amministrativo. Dal 2017 si sta facendo strada la quarta generazione: Joel Pfister nel ruolo di responsabile Wine-shop e Elia Maran come responsabile del settore informatica e logistica. Un capitolo a sé di questo grande libro di famiglia lo ha scritto Mario che ha permesso agli appassionati d'arte di godere della preziosa visione di opere collezionate in oltre 50 anni di attività espositiva, prima nella Galleria Matasci e poi nello Spazio Matasci Arte sopra il negozio di vini. Opere che oggi costituiscono il corpus di una collezione con sede nel "Deposito" di Cugnasco-gerra, gestita dalla Fondazione Matasci per l’arte.
Quanto hanno influito cento anni di storia sul presente della vostra cantina, ma soprattutto come guidano il vostro sviluppo futuro?
Guardando indietro c’ è un senso di grande riconoscenza in coloro che ci hanno preceduti, dimostrando impegno, grandi idee, imprenditorialità e abnegazione nei confronti del lavoro. Tutte cose indispensabili per far crescere un’ azienda sia a livello di numeri che di qualità. Oggi le difficoltà del mercato vinicolo sono tangibili ma la nostra determinazione a superare le avversità e ad avere fiducia nel futuro viene alimentata dall’orgoglio di gestire una ditta storica e dalla continuità garantita dalla quarta generazione che si sta facendo strada.
Lo stile Matasci sia nelle persone che negli spazi è connotato da eleganza e professionalità.
Penso che siamo stati i primi ad avere un ruolo nell'enoturismo, grazie alla nostra posizione geografica sul Lago Maggiore, destinazione tra le più richiesta del Cantone. Il Museo del vino è un luogo magico, che non lascia indifferenti. Abbiamo unito la nostra vocazione all’ accoglienza con gli spazi che fanno parte dei nostri edifici e che abbiamo valorizzato per creare un’ offerta a tutto tondo: il Caveau Ticino, la Villa Jelmini, la Galleria d’arte.
Se si parla di vini Matasci, non si può non parlare del vino che negli Anni ‘60 ha fatto conoscere il Merlot del Ticino anche oltre San Gottardo: il Selezione d’ ottobre. E da lì in poi un’ evoluzione che ora parte de etichette semplici ma intriganti a vini di assoluta eccellenza, pluripremiati.
Matasci negli anni ha esplorato il Merlot in tutte le sue potenzialità espressive. Accanto a vini "facili" e di pronta beva abbiamo collezionato vini prodotti con la maestria che proviene da motivazione ed esperienza. L’ ultimo nato è la Cuvée del Centenario, creato per l’ importante traguardo dei cent’anni con uve Merlot scelte accuratamente e vinificate separatamente con una lavorazione soffice seguita da lunga macerazione e successivi assemblaggio e affinamento di 18 mesi in barriques. Eleganza, finezza e intensità anticipano un finale che regala una persistente piacevolezza.