Quel messaggio che nessuno vorrebbe mai ricevere
Inizia generalmente con una telefonata o un messaggio di posta elettronica... “Buon giorno, siamo stati da voi a mangiare e malgrado il cibo fosse stato buono e presentato molto bene, dopo poche ore abbiamo iniziato ad avvertire crampi e dolori intestinali con episodi di scariche gastrointestinali nausea e vomito. Il giorno dopo, ci siamo recati dal nostro medico, il quale, dopo averci esaminato ha confermato che si trattava di un’intossicazione alimentare. Ci spiace sinceramente darvi questa sgradevole notizia perché da voi siamo stati trattati molto bene, però dopo quello che ci è capitato riteniamo importante comunicarvelo, soprattutto per evitare ulteriori possibili sgradevoli episodi ad altri vostri clienti. Allego per vostra conoscenza i nostri certificati medici” ...
In queste circostanze è fondamentale agire tempestivamente, correttamente, con professionalità e trasparenza. Va ricordato che ogni sospetto di messa in pericolo della salute, o motivo per ritenere che esista un focolaio di malattia correlato alle proprie attività alimentari, deve essere prontamente segnalato alle autorità cantonali di esecuzione (laboratorio cantonale). In questi casi è obbligatorio collaborare completamente con le autorità, fornendo loro sia i dati di autocontrollo, che eventuali campioni di derrate alimentari, risultati analitici ed eventuali ceppi di patogeni isolati.
Logicamente chi non ha ancora attraversato queste situazioni di crisi, si trova ad essere spesso poco preparato per gestire la situazione e logicamente incline a commettere errori. Il primo grave errore è non volere disturbare il Laboratorio cantonale e temere una loro ispezione in caso di autodenuncia. Il secondo errore è la scarsa trasparenza, il terzo è negare l’esistenza del problema e agire d’impulso. Il quarto è cercare di tacitarli con buoni o sconti aziendali.
Va ricordato che gli stessi principi in caso di crisi valgono per l’acqua potabile intesa sia come derrata alimentare che come oggetto d’uso per l’acqua destinata ad entrare in contatto con il corpo umano, nelle docce, bagni, saune, bagni turchi e piscine. (segue)