IL FUTURO DEI RISTORANTI NEL POST-PANDEMIA
Quale futuro per la ristorazione dopo che l’imposizione di restrizioni per rallentare la diffusione del Covid-19, combinata alla volontà delle persone di evitare assembramenti e luoghi pubblici, ha provocato un inevitabile freno a un’ espansione sorprendentemente vivace?
Eppure, i ristoranti nella loro forma imprenditoriale non soddisfano l’ impulso primordiale del nutrimento, ma piuttosto quelli di una società le cui forze economiche e sociali - dalla riforma politica all’ urbanizzazione, al cambiamento dei mercati del lavoro - hanno creato sia l’ offerta che la domanda.
La storia suggerisce anche quale potrebbe essere il loro futuro in un mondo post-pandemico. Tutti hanno accolto con gioia la loro riapertura, così come sono mancati durante il lockdown. Ma come nei secoli i ristoranti si sono dovuti adattare alle esigenze delle società emergenti, così domani dovranno fare tesoro delle rinnovate abitudini alimentari, dal cibo da asporto fino alla voglia di cucinare tra le proprie quattro mura, adattandosi e abbandonando modelli di business superati dagli eventi.
Bisogna puntare sulla esperienza culinaria a 360°, dove il nutrirsi è solo una parte del viaggio extrasensoriale.
Vale la pena di leggere l’ approfondimento con le ristoratrici e albergatrici che proponiamo in questa edizione.
Bisogna altresì essere consapevoli del fatto che la crisi inflazionistica, dettata da un rincaro fuori controllo delle materie prime, porta i ristoranti - pur mantenendo un profilo accorto per accompagnare una ripresa dei consumi che stentano a decollare a scaricare la tensione inevitabilmente sui listini dei prezzi.
Se poi si guarda ai dati sull’ inflazione degli ultimi anni, si scopre che il luogo comune secondo il quale ristoranti e bar hanno per lungo tempo gonfiato i prezzi, altro non è che una fakenews. Nell’ ultimo ventennio, infatti, nella ristorazione i prezzi sono cresciuti più o meno in linea con l’ inflazione generale.