UNA PALLIDA PECORA, UN CONVENTO E LA DIGERIBILITÀ
Attenzione verso l’uomo e la natura: è questo il principio fondamentale che ispira Cantina Blass
Questa moderna e movimentata vicenda di vino comincia con un vigneto giocoso di nome Neftenbach in quel di Winterthur. Per diletto, un “assemblaggio” di amici, nel tempo libero, si scatena tra i filari declinando il pinot nero in infinite versioni. Lo snodo temporale avviene nel 2018; Isabel e Marc Holzwarth (viticoltrice ed enologo) e Gabriela ed Alex Blass (insegnante, illustratrice e geologo) s’ innamorano del Convento vecchio di Astano. I Blass decidono d’ immergersi nella storia di questo paesino del Malcantone impregnato da splendidi riverberi medievali, insediandosi nel monastero. Comprano casa e uve dai viticoltori Andrea e Michael Weingartner e il chiostro si trasforma del cuore avvinato della neonata azienda vitivinicola Blass.
L’ azienda dispone di 4 ettari vitati distribuiti tra il fazzoletto di Astano-chiesa (400 mq), Sessa, Bioggio e Agno. Ad animarli soprattutto Merlot, Cabernet Franc, Chardonnay e delle piccole quantità di Sauvignon e Completer. Il profondo credo di questa cantina si consacra in una sorta di artigianato trasversale che valorizza l’uomo a braccetto con la natura. La via è quella del biologico con un utilizzo minimale dello zolfo. A incuriosire l’estrema attenzione nella gestione dell’alcool e soprattutto la volontà di proporre vini amici dello stomaco: digeribili. Ne consegue il dichiarato obiettivo di proporre vini di personalità, di piacevole beva, divertenti fino alla fine e soprattutto fedeli all’annata.
I fantastici 4 producono 10 mila bottiglie ripartite in 12 tipologie. Scendiamo in cantina attraverso una sorta di “Passaggio” di consegne, l’ eredità enologica dei Weingartner prende forma in 6 rossi barricati (Passaggio 1, 2, 3, 4, 5, 6): una sorta di ponte tra il passato e il futuro. Ora, passiamo al battitore libero, un girovago impenitente in cerca di socialità: il “Vagabondo” (mai uguale): rappresenta la volontà e la concretizzazione di collaborazioni con produttori di altre nazioni, vino insieme e un’ amicizia.
Le proposte della cantina Blass (pallido in tedesco) sono un inno ai diversi metodi di vinificazione: metodi ancestrali, vini a sorpresa, macerazione carbonica e collaborazione tra barrique e anfore.
Sulle etichette troverete una simpatica pecora bianca (vessillo di famiglia) nelle pose più disparate. Infine, nemmeno il “Vagabondo” riesce a trovare un “Neo” a questa realtà e “Marlene”, “Penelope”, “Lena”, “Leonce”, “Adrian”, “Agata”, “Vittorio”, “Vito”, “Carlotta”, “Regina” e “Pietro” concordano.
A voi, questa volta, basterà non seguire la famosa volpe del Mendrisiotto per le consuete compere, bensì la pallida pecora di Astano. Nel caso vi dovesse seminare, la troverete sicuramente accovacciata nel Convento Vecchio.