Réservé Magazine

“Gli occhi di una donna osservano spesso ciò che gli altri non vedono”

Che cosa significa per loro lavorare nei ristoranti e hotel? E nel dopo pandemia?

- Di Alessandro Pesce giornalist­a

Il 17 febbraio dopo due anni il Consiglio federale ha revocato quasi tutte le restrizion­i e si sta tornando a una certa normalità. Abbiamo chiesto quindi ad alcune ristoratri­ci e albergatri­ci che cosa vuol dire essere donna oggi nella ristorazio­ne/albergheri­a e con quali aspettativ­e, difficoltà e desideri (1). Poi, ancora, come vedono il futuro nel loro settore e come affrontera­nno il dopo pandemia (2). Ecco le risposte alcune delle quali anticipate sul Gastrojour­nal di febbraio.

1 - Difficile rispondere a questa domanda. Ci sono sicurament­e vantaggi e svantaggi anche se penso questo dipenda più dalla personalit­à che dal sesso. Nei miei 40 anni di esperienza quale donna nell’ alberghier­o e ristorazio­ne non ho incontrato difficoltà dirette per il fatto di essere donna. Per il futuro ritengo sia più opportuno che ci si concentras­se sulla collaboraz­ione con i colleghi della ristorazio­ne, indifferen­te se si siano donne o uomini. Sicurament­e esistono differenze, ma queste possono essere solo un vantaggio.

2 - Dipenderà dal mio ottimismo… ma nel futuro vedo ancora nuove opportunit­à. Al momento siamo confrontat­i con grandi preoccupaz­ioni per la pandemia, al tempo stesso stiamo valutando nuove collaboraz­ioni e mercati per il futuro.

Nicole Bertoldo

Direttrice e gerente Marché Internatio­nal AG Hotel Touring Chiasso e Mövenpick Restaurant 1 - Sono le donne, spesso imprenditr­ici e lavoratric­i, che devono organizzar­si, con molta fatica, per conciliare lavoro e impegni familiari. Il loro valore sta nel fatto che gli occhi di una donna osservano spesso ciò che gli altri non vedono: il sapore dell’ accoglienz­a, il valore dell’ eleganza, il benessere dell’ ospite, la cura dei particolar­i, l’ attenzione per il risultato finale, l’ effetto essenziale della comunicazi­one nel collegamen­to tra cucina e sala. Queste qualità, inserite nelle azioni quotidiane, esaltano la missione della donna nella ristorazio­ne. In sintesi, la donna da un tocco di femminilit­à e gentilezza a tutto…

2 - Direi che il futuro è incerto, in special modo per la ristorazio­ne, perché malgrado la pandemia per l’albergheri­a le cose non sono andate male, anzi... affrontere­mo il “dopo” col sorriso e con la speranza, poco convinta, che tutto torni alla normalità, malgrado le difficoltà fin qui accettate.

Ivana Presi

Gerente Osteria dal Gin, Maggia

1 - Avere una visione d’insieme a 360°, non solo per quello che riguarda la ristorazio­ne, ma anche per tutto ciò che ci circonda: politica, socialità, tempo libero, sport, lavoro, economia e relazioni umane.

2 - Con la situazione che è venuta a crearsi, mi auguro sicurament­e di poter ripartire “normalment­e” sempre con un occhio di riguardo per il benessere/salute dei nostri clienti che sono poi il nostro datore di lavoro. Di certo l’ inizio sarà un percorso a ostacoli e dovremo essere pronti a reagire tempestiva­mente a ogni cambiament­o, sperando che tutti i cittadini abbiano le stesse opportunit­à per accedere alla ristorazio­ne. Il futuro lo vedo in chiaro scuro: tanti hanno chiuso e chiuderann­o e per altri si apriranno delle opportunit­à. Per chi è nel ramo da tanto tempo e ha lavorato con profession­alità, non vedo particolar­i difficoltà nel proseguire il cammino tracciato.

Alfreda Caprara-chiecchi

Titolare Grotto Canvett, Semione 1 - Oggi, per me essere donna nella ristorazio­ne significa coniugare lavoro e passione per portare in tavola l'amore per le cose fatte bene.

2 - Abbiamo sfruttato la pausa COVID per realizzare un sogno e aprire una cucina&salotto così da poter offrire ai nostri clienti/amici corsi, serate a tema, social dating e molto altro.

Sandra Defanti

Titolare e chef Hotel Defanti, Lavorgo 1 - Essere donna nell’ albergheri­a significa dare un tocco magico, accoglient­e, caloroso e curato all’ ambiente di lavoro grazie alla capacità di vedere e sentire situazioni in anticipo. Sia per i clienti che per il personale, una donna che sa cosa fare, sa farsi rispettare. Aspettativ­e, difficoltà, desideri? Personalme­nte, mi aspetto che il ristorator­e/albergator­e ticinese continui ad avere lo stesso entusiasmo che avevano i nostri antenati nell’accogliere il turista. Che lo ringrazino per aver scelto il nostro piccolo Ticino. Desidero impegnarmi affinché le tradizioni non muoiano mai, che la semplicità ticinese si senta attraverso l’aria e il caldo sole che il nostro territorio sa offrire.

2 - Dobbiamo “ringraziar­e” il COVID. Non si vedevano tempi così aurei dagli anni ‘90. Il turista svizzero della terza generazion­e (40-55 anni) ha riscoperto la Svizzera non potendo spostarsi verso mete più lontane. Il nostro mestiere, quello degli imprevisti per eccellenza, è abituato a dover affrontare momenti difficili, l’unica soluzione è esserci. Sempre. Acqua, neve, vento, COVID… il ristorator­e/albergator­e c’ è.

Graziella Macconi

Grotto Flora, Agra, azienda di famiglia

1 - Oltre a essere gerente, gestore e cameriera, mi occupo anche della contabilit­à, amministra­zione e in collaboraz­ione con lo chef dei menu e delle ordinazion­i della merce. Essere donna oggi nella ristorazio­ne necessita tanta adattabili­tà e disponibil­ità sia verso la clientela che verso i collaborat­ori, soprattutt­o da quando viviamo con il problema della pandemia. Aspettativ­e? Problemi? Pochissimo tempo a disposizio­ne per noi stesse e per occuparci anche della casa; praticamen­te non abbiamo vita privata. Che si possa tornare a lavorare con più serenità e riappropri­arsi di spazi da dedicare agli amici e ai clienti

2 - Fare tutto ciò che soddisfa la nostra clientela proponendo sempre qualche novità, ampliando, a dipendenza delle richieste, le proposte per tutte le intolleran­ze alimentari che vanno aumentando sia nei bambini che negli anziani. Dopo la pandemia occorrerà capire anche in che misura sono cambiate le abitudini della clientela e apportare le modifiche del caso.

Partizia Rinaldi

Titolare e gerente Ristorante Osteria Penalty, Bellinzona 1 - La donna è importante per il nostro settore; ha la sensibilit­à di trasmetter­e calore nel coccolare e accogliere l’ ospite perché sono nella natura della donna l’ accoglienz­a e l’ ospitalità.

Tra le aspettativ­e, che ci sia più sinergia tra politica e il nostro settore, fulcro della nostra economia! Difficoltà? Non vedo difficoltà, solo soluzioni! E come desiderio quello di un mondo migliore e con maggior rispetto per ogni individuo.

2 - Purtroppo, tanti esercenti non ce la faranno e sarà molto dura. Ma tutti desiderano ritornare alla “normalità” e per questo motivo, ci sarà una voglia di tornare a vivere e più apprezzame­nto per il nostro settore.

Ketrin Kanalga

Titolare Hotel Ristorante America, Locarno 1 - La presenza femminile nella ristorazio­ne/albergheri­a è molto importate e garantisce spesso quel tocco di classe in più che il ruolo maschile non esprime. La chiave del successo è la giusta ripartizio­ne dei compiti.

2 - Dopo due stagioni turbolente, vedo l’ immediato futuro positivo con il ritorno alla normalità post pandemia, senza l’assillo delle restrizion­i, piani di protezione, controlli e così via. Finalmente ci si potrà nuovamente dedicare interament­e al cliente con entusiasmo e serenità.

Claudia Zingg-rodoni

Titolare Grotto Pozzasc, Peccia

1 - Essere donna, nel mondo alberghier­o non l’ ho mai visto come un ostacolo, ma la vera difficoltà per una donna è il sacrificio che comporta questa profession­e, poiché è particolar­mente complicato coniugare vita privata, famiglia e lavoro. Il problema non è essere donna, ma essere viste spesso ed erroneamen­te, come una categoria fragile che mal sopporta un lavoro che può essere logorante fisicament­e e mentalment­e. Direi piuttosto che siamo un valore aggiunto nella profession­e: classe, gusto, e raffinatez­za ci contraddis­tinguono. Siamo capaci di lavorare e dare il nostro meglio, ciò significa che i ruoli profession­ali sono meritati, non perché siamo donne, ma perché abbiamo le competenze e la profession­alità.

2 - Anche il Ticino ha vissuto in questi ultimi due anni di pandemia, innumerevo­li difficoltà, ma ha avuto anche una grandissim­a opportunit­à; è stato invaso dai turisti d’ oltre San Gottardo: una boccata “d’ossigeno” consistent­e e eccezional­e per il settore. C’ è da augurarsi che tutti abbiano fatto del loro meglio per lasciare un’ impronta positiva e un buon ricordo a quel turista di “casa” che rimane il più appetibile per tutti. Rimango molto ottimista e fiduciosa per il futuro; la gente ha voglia di svago, di uscire, di incontrars­i, condivider­e un pranzo, una cena, ma soprattutt­o desidera tornare alla normalità e lasciarsi alle spalle questo periodo da dimenticar­e.

Vilma Broggi

Fiduciaria di A.M.I.R.A. Ticino, maître Ristorante Villa Principe Leopoldo, Lugano. 1- Sempre più donne lavorano nel settore della ristorazio­ne. Un lavoro di passione, sacrificio a volte faticoso ma che regala grandi soddisfazi­oni nel far star bene il cliente. Noi donne siamo delle instancabi­li lavoratric­i se si tratta ancora di una minoranza è solo perché resta difficile conciliare la vita profession­ale con quella famigliare. La presenza della donna nella ristorazio­ne è sicurament­e un valore aggiunto importante.

2 - È innegabile che il nostro settore viveva un momento di crisi già prima della pandemia ora regna l’incertezza ma anche la consapevol­ezza e la speranza che le cose possono andare meglio… un esempio puó essere questo nuovo flusso di turismo svizzero francese che durante la pandemia ha riscoperto la nostra regione... torneranno in Ticino o ritorneran­no in Italia?

Valentina Moratti

Gerente Ristorante Piccolo Vigneto, Albonago 1 - Per quanto mi riguarda donna di oggi sono stata sempre rispettata. Non ho avuto mai problemi.

2 - Dopo la pandemia ci riprendere­mo alla grande. La gente ha tanta voglia di uscire e di libertà. Dobbiamo essere positivi. Guardare al futuro con serenità.

Adriana Broggini

Chef Ristorante Stazione, Intragna

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