“Gli occhi di una donna osservano spesso ciò che gli altri non vedono”
Che cosa significa per loro lavorare nei ristoranti e hotel? E nel dopo pandemia?
Il 17 febbraio dopo due anni il Consiglio federale ha revocato quasi tutte le restrizioni e si sta tornando a una certa normalità. Abbiamo chiesto quindi ad alcune ristoratrici e albergatrici che cosa vuol dire essere donna oggi nella ristorazione/albergheria e con quali aspettative, difficoltà e desideri (1). Poi, ancora, come vedono il futuro nel loro settore e come affronteranno il dopo pandemia (2). Ecco le risposte alcune delle quali anticipate sul Gastrojournal di febbraio.
1 - Difficile rispondere a questa domanda. Ci sono sicuramente vantaggi e svantaggi anche se penso questo dipenda più dalla personalità che dal sesso. Nei miei 40 anni di esperienza quale donna nell’ alberghiero e ristorazione non ho incontrato difficoltà dirette per il fatto di essere donna. Per il futuro ritengo sia più opportuno che ci si concentrasse sulla collaborazione con i colleghi della ristorazione, indifferente se si siano donne o uomini. Sicuramente esistono differenze, ma queste possono essere solo un vantaggio.
2 - Dipenderà dal mio ottimismo… ma nel futuro vedo ancora nuove opportunità. Al momento siamo confrontati con grandi preoccupazioni per la pandemia, al tempo stesso stiamo valutando nuove collaborazioni e mercati per il futuro.
Nicole Bertoldo
Direttrice e gerente Marché International AG Hotel Touring Chiasso e Mövenpick Restaurant 1 - Sono le donne, spesso imprenditrici e lavoratrici, che devono organizzarsi, con molta fatica, per conciliare lavoro e impegni familiari. Il loro valore sta nel fatto che gli occhi di una donna osservano spesso ciò che gli altri non vedono: il sapore dell’ accoglienza, il valore dell’ eleganza, il benessere dell’ ospite, la cura dei particolari, l’ attenzione per il risultato finale, l’ effetto essenziale della comunicazione nel collegamento tra cucina e sala. Queste qualità, inserite nelle azioni quotidiane, esaltano la missione della donna nella ristorazione. In sintesi, la donna da un tocco di femminilità e gentilezza a tutto…
2 - Direi che il futuro è incerto, in special modo per la ristorazione, perché malgrado la pandemia per l’albergheria le cose non sono andate male, anzi... affronteremo il “dopo” col sorriso e con la speranza, poco convinta, che tutto torni alla normalità, malgrado le difficoltà fin qui accettate.
Ivana Presi
Gerente Osteria dal Gin, Maggia
1 - Avere una visione d’insieme a 360°, non solo per quello che riguarda la ristorazione, ma anche per tutto ciò che ci circonda: politica, socialità, tempo libero, sport, lavoro, economia e relazioni umane.
2 - Con la situazione che è venuta a crearsi, mi auguro sicuramente di poter ripartire “normalmente” sempre con un occhio di riguardo per il benessere/salute dei nostri clienti che sono poi il nostro datore di lavoro. Di certo l’ inizio sarà un percorso a ostacoli e dovremo essere pronti a reagire tempestivamente a ogni cambiamento, sperando che tutti i cittadini abbiano le stesse opportunità per accedere alla ristorazione. Il futuro lo vedo in chiaro scuro: tanti hanno chiuso e chiuderanno e per altri si apriranno delle opportunità. Per chi è nel ramo da tanto tempo e ha lavorato con professionalità, non vedo particolari difficoltà nel proseguire il cammino tracciato.
Alfreda Caprara-chiecchi
Titolare Grotto Canvett, Semione 1 - Oggi, per me essere donna nella ristorazione significa coniugare lavoro e passione per portare in tavola l'amore per le cose fatte bene.
2 - Abbiamo sfruttato la pausa COVID per realizzare un sogno e aprire una cucina&salotto così da poter offrire ai nostri clienti/amici corsi, serate a tema, social dating e molto altro.
Sandra Defanti
Titolare e chef Hotel Defanti, Lavorgo 1 - Essere donna nell’ albergheria significa dare un tocco magico, accogliente, caloroso e curato all’ ambiente di lavoro grazie alla capacità di vedere e sentire situazioni in anticipo. Sia per i clienti che per il personale, una donna che sa cosa fare, sa farsi rispettare. Aspettative, difficoltà, desideri? Personalmente, mi aspetto che il ristoratore/albergatore ticinese continui ad avere lo stesso entusiasmo che avevano i nostri antenati nell’accogliere il turista. Che lo ringrazino per aver scelto il nostro piccolo Ticino. Desidero impegnarmi affinché le tradizioni non muoiano mai, che la semplicità ticinese si senta attraverso l’aria e il caldo sole che il nostro territorio sa offrire.
2 - Dobbiamo “ringraziare” il COVID. Non si vedevano tempi così aurei dagli anni ‘90. Il turista svizzero della terza generazione (40-55 anni) ha riscoperto la Svizzera non potendo spostarsi verso mete più lontane. Il nostro mestiere, quello degli imprevisti per eccellenza, è abituato a dover affrontare momenti difficili, l’unica soluzione è esserci. Sempre. Acqua, neve, vento, COVID… il ristoratore/albergatore c’ è.
Graziella Macconi
Grotto Flora, Agra, azienda di famiglia
1 - Oltre a essere gerente, gestore e cameriera, mi occupo anche della contabilità, amministrazione e in collaborazione con lo chef dei menu e delle ordinazioni della merce. Essere donna oggi nella ristorazione necessita tanta adattabilità e disponibilità sia verso la clientela che verso i collaboratori, soprattutto da quando viviamo con il problema della pandemia. Aspettative? Problemi? Pochissimo tempo a disposizione per noi stesse e per occuparci anche della casa; praticamente non abbiamo vita privata. Che si possa tornare a lavorare con più serenità e riappropriarsi di spazi da dedicare agli amici e ai clienti
2 - Fare tutto ciò che soddisfa la nostra clientela proponendo sempre qualche novità, ampliando, a dipendenza delle richieste, le proposte per tutte le intolleranze alimentari che vanno aumentando sia nei bambini che negli anziani. Dopo la pandemia occorrerà capire anche in che misura sono cambiate le abitudini della clientela e apportare le modifiche del caso.
Partizia Rinaldi
Titolare e gerente Ristorante Osteria Penalty, Bellinzona 1 - La donna è importante per il nostro settore; ha la sensibilità di trasmettere calore nel coccolare e accogliere l’ ospite perché sono nella natura della donna l’ accoglienza e l’ ospitalità.
Tra le aspettative, che ci sia più sinergia tra politica e il nostro settore, fulcro della nostra economia! Difficoltà? Non vedo difficoltà, solo soluzioni! E come desiderio quello di un mondo migliore e con maggior rispetto per ogni individuo.
2 - Purtroppo, tanti esercenti non ce la faranno e sarà molto dura. Ma tutti desiderano ritornare alla “normalità” e per questo motivo, ci sarà una voglia di tornare a vivere e più apprezzamento per il nostro settore.
Ketrin Kanalga
Titolare Hotel Ristorante America, Locarno 1 - La presenza femminile nella ristorazione/albergheria è molto importate e garantisce spesso quel tocco di classe in più che il ruolo maschile non esprime. La chiave del successo è la giusta ripartizione dei compiti.
2 - Dopo due stagioni turbolente, vedo l’ immediato futuro positivo con il ritorno alla normalità post pandemia, senza l’assillo delle restrizioni, piani di protezione, controlli e così via. Finalmente ci si potrà nuovamente dedicare interamente al cliente con entusiasmo e serenità.
Claudia Zingg-rodoni
Titolare Grotto Pozzasc, Peccia
1 - Essere donna, nel mondo alberghiero non l’ ho mai visto come un ostacolo, ma la vera difficoltà per una donna è il sacrificio che comporta questa professione, poiché è particolarmente complicato coniugare vita privata, famiglia e lavoro. Il problema non è essere donna, ma essere viste spesso ed erroneamente, come una categoria fragile che mal sopporta un lavoro che può essere logorante fisicamente e mentalmente. Direi piuttosto che siamo un valore aggiunto nella professione: classe, gusto, e raffinatezza ci contraddistinguono. Siamo capaci di lavorare e dare il nostro meglio, ciò significa che i ruoli professionali sono meritati, non perché siamo donne, ma perché abbiamo le competenze e la professionalità.
2 - Anche il Ticino ha vissuto in questi ultimi due anni di pandemia, innumerevoli difficoltà, ma ha avuto anche una grandissima opportunità; è stato invaso dai turisti d’ oltre San Gottardo: una boccata “d’ossigeno” consistente e eccezionale per il settore. C’ è da augurarsi che tutti abbiano fatto del loro meglio per lasciare un’ impronta positiva e un buon ricordo a quel turista di “casa” che rimane il più appetibile per tutti. Rimango molto ottimista e fiduciosa per il futuro; la gente ha voglia di svago, di uscire, di incontrarsi, condividere un pranzo, una cena, ma soprattutto desidera tornare alla normalità e lasciarsi alle spalle questo periodo da dimenticare.
Vilma Broggi
Fiduciaria di A.M.I.R.A. Ticino, maître Ristorante Villa Principe Leopoldo, Lugano. 1- Sempre più donne lavorano nel settore della ristorazione. Un lavoro di passione, sacrificio a volte faticoso ma che regala grandi soddisfazioni nel far star bene il cliente. Noi donne siamo delle instancabili lavoratrici se si tratta ancora di una minoranza è solo perché resta difficile conciliare la vita professionale con quella famigliare. La presenza della donna nella ristorazione è sicuramente un valore aggiunto importante.
2 - È innegabile che il nostro settore viveva un momento di crisi già prima della pandemia ora regna l’incertezza ma anche la consapevolezza e la speranza che le cose possono andare meglio… un esempio puó essere questo nuovo flusso di turismo svizzero francese che durante la pandemia ha riscoperto la nostra regione... torneranno in Ticino o ritorneranno in Italia?
Valentina Moratti
Gerente Ristorante Piccolo Vigneto, Albonago 1 - Per quanto mi riguarda donna di oggi sono stata sempre rispettata. Non ho avuto mai problemi.
2 - Dopo la pandemia ci riprenderemo alla grande. La gente ha tanta voglia di uscire e di libertà. Dobbiamo essere positivi. Guardare al futuro con serenità.
Adriana Broggini
Chef Ristorante Stazione, Intragna