Il pomodo nero gourmet Yoom coltivato anche in Ticino
Quest'anno l'azienda Mozzini a Giubiasco è stata selezionata e autorizzata a coltivare il pomodoro YOOM™ che rilascia il gusto esotico dell’umami, che in parole semplici significa “saporito, stimolante dell'appetito, sano e con un perfetto bilanciamento tra acidità e dolcezza”.
Qui i filari di piantine prosperano e danno vita a questa nuova varietà dal colore viola intenso che vira al nero, la quale a maturazione presenta un sapore inedito e buccia mediamente croccante, con quantità di antociani più elevate rispetto agli altri pomodori, utili a prevenire malattie e a rallentare l'invecchiamento delle cellule.
Nel mondo sono soltanto una quindicina i produttori autorizzati a coltivarlo e tra questi anche la TIOR SA (società che commercializza i prodotti dei soci della FOFT) che – attraverso la gamma Artegusto – propone dal 2021 nuovi prodotti originali ed esclusivi come lo YOOM™, già in vendita presso la TIOR (sia nel negozio sia sul sito portoacasa.ch), da Mozzini e in una catena della grande distribuzione elvetica.
In una parte di una delle due serre tecnologiche dell'azienda di Roberto Mozzini (la seconda in Svizzera) sono state accuratamente messe a dimora 6'600 piantine fuori suolo, su una superficie di 2'000 metri quadrati che, in previsione, potranno generare 36 tonnellate di frutti.
“Dal punto di vista agronomico”, rileva Marco Zuddas che segue il progetto per la TIOR, “questo pomodoro ci permette di differenziare l'offerta con un prodotto altamente innovativo, già vincitore di numerosi premi per le sue caratteristiche uniche”.
Gestire una serra per coltivare YOOM™ non è da tutti: “Bisogna monitorare costantemente intensità della luce, temperatura e umidità dell’aria e lo facciamo sfruttando la rete di teleriscaldamento Teris che recupera e riutilizza l'energia liberata dal termovalorizzatore dei rifiuti di Giubiasco”, evidenzia Roberto Mozzini. “Allo YOOM™ serve molta luce e una gestione complessa per esporlo il più possibile ai raggi solari, sfoltendo il grappolo dei fiori in eccesso e sostenendolo in caso di necessità con uno speciale supporto per evitare rotture”.
Al momento il raccolto dura da aprile a novembre, perché fortemente condizionato dal numero di ore di luce. In futuro si vedrà, dopo questo primo anno di test alle nostre latitudini e le promettenti qualità di questa nuova varietà. (E.L.)