Tutto un mondo ...da scoprire a tavola
I prodotti del Parco del Piano di Magadino valorizzati da nove ristoranti
“Avvicinare il settore della ristorazione ai produttori situati nel Parco del Piano”. Questo l’obiettivo del progetto che dal 6 giugno propone ai buongustai di assaporare in 9 ristoranti del comprensorio il “Piatto del Parco”.
Un progetto che si inserisce appieno nella filosofia di questo parco periurbano che ha le proprie basi legali nell’articolo 12 della Legge cantonale sulla protezione della natura (2001) e nel Piano cantonale di utilizzo PUC PPDM, approvato dal Gran Consiglio nel 2014.
L’ente di gestione è la Fondazione Parco del Piano di Magadino, costituita il 12 ottobre 2016.
È il direttore Giovanni Antognini a fornirci un ritratto del Parco e un riassunto dei propri obiettivi. “Il Parco si estende su una superficie di 2'350 ettari sul territorio dei Comuni di Bellinzona, Cadenazzo, Cugnasco-gerra, Gambarogno, Gordola, Locarno, St. Antonino e Tenero-contra. Con un bacino di utenza di circa 100'000 persone, si estende lungo il fiume Ticino per 11 chilometri e ha una larghezza di circa 2 chilometri. Ben precisi sono i nostri obiettivi: valorizzare la qualità del paesaggio, la ricchezza ecologica e la varietà della biodiversità; proteggere, gestire e promuovere le componenti naturali e funzioni ecologiche; valorizzare lo svago di prossimità quale componente dell’offerta turistica regionale; promuovere sinergie tra agricoltura, natura e svago; garantire una mobilità coordinata su misura per gli obiettivi del Parco; migliorare la qualità ambientale all’interno del Parco; informare e sensibilizzare sui contenuti e i valori del Parco”.
Per la nostra rivista vale la pena di soffermarsi su un altro obiettivo di primaria importanza: quello che vuole rafforzare il settore agricolo e sostenere le aziende agricole favorendone la collaborazione. E sono le cifre a confermare l'importanza del Parco: il 70% della superficie utile è agricola e vi operano 76 aziende agricole con 326 impiegati e 24 aziende con attività agrituristiche. Mai come oggi è importante il discorso dell'approvvigionamento: il Parco fornisce il
75% della produzione orticola ticinese e il 43% della produzione lattiera ticinese in estate e il 23% in inverno.
Parlando di parco “periurbano”, non si può non accennare al fatto “che abbiamo 63 oggetti inventariati a livello cantonale, nazionale e internazionale, che la zona palustre comprende il 46% del territorio del Parco e il sito Ramsar (Bolle di Magadino) il 28%. “Si tratta quindi di un comprensorio strategico per la conservazione della biodiversità a livello cantonale e nazionale e un corridoio preferenziale di valore internazionale per gli uccelli migratori”.
Torniamo al “Piatto del Parco” per dire che anche nel campo della gastronomia “il Parco aiuta a promuovere il prodotto locale con filiera corta”. Sono 9 i ristoranti che da inizio giugno proporranno per diversi giorni o in determinati periodi, piatti o menu cucinati con almeno il 60-80% di prodotti forniti dalle aziende del Parco. Il ristoratore può scegliere all’interno di un paniere che fa capo a ben 46 produttori. “Ciò che dimostra - sottolinea il direttore - come nel Piano non si pratichi solo l'allevamento e non cresca solo grano, ma sono prodotte anche altre eccellenze agroalimentari”.
I ristoranti che hanno aderito sono: Osteria dell’ Undici a Bellinzona, Ristorante Blu a Locarno, Grotto La Baita a Magadino, Hotel La Perla a S. Antonino, Osteria Locanda Brack a Gudo, Locanda Marco a Bellinzona, Ristorante La Monda a Contone, Agriturismo Pian Marnino a Gudo e Hotel Internazionale a Bellinzona.
Parleremo ancora di questa gustosa iniziativa ma anche di un Parco che offre un paesaggio di qualità a carattere prevalentemente rurale, ricco di ambienti naturali, dove agricoltura e attività ricreative convivono in modo armonioso, conferendo un valore aggiunto a tutto il Piano di Magadino.