Corso per… adulti: “La cucina di Afrodite”
Amante e appassionato della buona cucina da ben 35 anni mi sono incuriosito quali elementi, oltre le emozioni sensoriali, il cibo può trasmettere al nostro corpo: la ricerca conduce ad affermare che si può parlare di allegria, stimoli particolari e soprattutto ci si rende conto che il cibo può accendere o riaccendere sensi con il tempo scemati.
Il cibo è molto legato alla salute, possiamo definirlo una “medicina naturale” se utilizzato in maniera intelligente; viceversa, se utilizzato male con il tempo può mettere in pericolo la stessa salute o, a breve, rovinare una serata.
Riallacciandomi ai valori della cucina mediterranea, quella variata, quella che prevede di dedicare il giusto tempo al convivio, apprezzando anche un buon bicchiere di vino, mi sono chiesto come provare ancora più piacere nel consumare un pasto. Che cosa c'è di meglio, allora, di una cucina che oltre le sensazioni conosciute, possa scaldare una serata o una giornata che, come obiettivo ha il romanticismo e l'erotismo?
La Dea Afrodite è l'emblema della fertilità e dell'erotismo, nelle sue leggende spesso legata a cibi, addobbi e buon vino dall'amico…
Dionisio (Bacco), Dio greco-romano dell'estasi e della trasgressione oltre che buon vinificatore. Alimenti che producono calore al corpo, disposti nel piatto in modo sensuale e bagnati da un buon vino, rappresentano la base del corso “La cucina di Afrodite” che tengo ogni tanto.
Interessati contattino: @gastroticino.chvalentina.desena
La ricetta che presento, oltre a contenere prodotti definiti afrodisiaci, portano con il loro aspetto a una fantasia erotica che solo con una buona atmosfera di musica e addobbi riesce a non essere volgare ma accattivante.
La ricetta presentata nella fotografia rappresenta una parte del menù ossia l'antipasto caldo e ha come titolo “Incanto di cappasanta, riso venere, asparago retto, spuma di sedano alla maca peruviana, salsa al peperoncino”. Uno spumante metol'abbinamento? do classico “Passerina” della cantina Il Conte Villa Prandone delle Marche. E adesso lasciamo lavorare la fantasia per le prossime pietanze.