Cameriere, la carta dei vini, per favore!
Cibo e vino alleati ideali: la loro unione crea la magia a tavola
Si sceglie quel ristorante perché si mangia bene, lo stile del cuoco con i suoi piatti regala emozioni che fidelizzano la clientela. Oltre all'amabile gastronomia, ci vuole, però, anche una carta dei vini convincente. Il connubio tra piatto e bicchiere forma infatti l'accoppiata vincente. Iniziamo con la prima parte di questo intrigante dossier.
La regola numero uno esige che tra cuoco e sommelier/cameriere, ci sia sintonia. Chi presenta il piatto all'ospite, sa descriverlo nei suoi particolari, ma altrettanto deve essere pronto a suggerire il vino più indicato, perché è informato dell'offerta enologica del locale.
Ma di che cosa occorre tener conto per stilare una buona carta dei vini? Deve essere di facile fruibilità per i clienti, la presentazione di chiara lettura e senza errori ortografici: il nome del vino, la cantina, la provenienza, siano corretti. I caratteri dello scritto siano uguali e di dimensione leggibili (questo per tenere conto in modo cordiale dell'età del cliente).
Scegliere con attenzione e gusto la copertina, il logo, i caratteri di stampa e la carta; ci sono diversi tipi e grammature di carta. Queste scelte contribuiscono in modo determinante dell'immagine e alla percezione del locale, alla sua unicità. Affidarsi a un grafico è di certo consigliabile.
La prima pagina vuole elencato l'indice che permette di andare subito alla sezione desiderata; per appassionati come me, a cui piace passare in accurata rassegna tutta la cantina, è divertente e istruttivo leggere le bottiglie a disposizione.
Segue l'offerta dei vini al calice. Consente di scegliere il vino per l'aperitivo mentre si cerca la bottiglia per il pasto, oppure è utile per chi non vuole appesantirsi ed è solleticato da un buon vino, o ancora per chi beve poco e lo soddisfa un unico bicchiere. L'elenco dei vini va stilato in forma sequenziale: dal prodotto più vicino come territorio (con ordine geografico da nord a sud) e dal vino più semplice al più complesso e costoso. I gruppi di vini, imitano la successione in riferimento al servizio dei cibi: dall'antipasto al piatto di portata principale, al vino dolce da dessert.
Ritengo importante descrivere anche da quale vitigno siano prodotti i vini e l'annata va dichiarata, così come la denominazione: DOC, DOCG, IGT, Vini da tavola. Sono tutte informazioni che se ricordate anche a voce dal cameriere, rappresentano un valore aggiunto per il cliente: con il risultato che la vendita sarà più performante. Proseguiremo il nostro viaggio a settembre, con la scelta dei vini.