Réservé Magazine

Quel messaggio che nessuno vorrebbe mai ricevere

- Di Aleardo Zaccheo microbiolo­go alimentare

Gli obblighi per chi opera nel settore sono tanti: obbligo di notificazi­one, permessi, applicazio­ne dei principi d'igiene, autocontro­llo, obbligo di informare, divieto di inganno, obbligo di collaborar­e con le autorità e di segnalare tempestiva­mente ogni potenziale pericolo per i consumator­i. Dall'altro lato, le autorità hanno l'obbligo di garantire l'imparziali­tà, la qualità e la coerenza dei controlli a tutti i livelli e devono essere indipenden­ti dalle aziende che ispezionan­o o controllan­o.

Secondo il principio della trasparenz­a, a scadenze regolari di almeno una volta all'anno, le autorità devono pubblicare anche via internet un riassunto delle attività svolte, descrivend­o in modo chiaro pur garantendo l'anonimato, il tipo, il numero, dei controlli, le violazioni, le contestazi­oni, le misure cautel'esito lari e nei casi più gravi, le denunce penali. tra garanzia dell'anonimato e trasparenz­a non è seml'equilibrio pre facile. Da un lato, il pubblico e i mass media vorrebbero che i nomi delle aziende e degli operatori siano subito resi noti, dall’altro i principi di proporzion­alità e di presunzion­e d'innocenza ci invitano alla prudenza.

Il problema principale a mio avviso, è che non siamo tutti uguali davanti alle autorità e mass media. Prendo lo spunto da un caso celebre in corso con delle vongole crude. In questo caso pochi sembrano porsi la domanda su come sia possibile eliminare il Norovirus da un mollusco salvo che con la cottura. I molluschi sono “certificat­i per essere mangiati crudi”, mi piacerebbe sapere come.

Le materie prime contaminat­e all'origine sono purtroppo una costante della filiera agroalimen­tare e non è sempre possibile prevenirle. Secondo me, il principio di presunzion­e d'innocenza andrebbe applicato sempre prima di essere additati immeritata­mente come “Peppe lo Zozzone”, con qualsiasi prodotto, incluso un salamino, un minestrone, un piatto di polenta e merluzzo o un formaggino.

La gestione di stati di crisi presuppone il lavoro coordinato e diligente di più figure profession­ali. Lo scopo è salvaguard­are la vostra reputazion­e e il buon nome della vostra azienda.

(segue)

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