La città immaginaria di Constant
Constant’s Imaginary City
Il libro raccoglie le ricerche propedeutiche a un progetto espositivo partito nel 2012 e approdato recentemente al museo Reina Sofia di Madrid. La storia del pittore olandese Constant ha incontrato architettura e urbanistica quando nel 1956 iniziò a concentrarsi sull’ideazione di una Nuova Babilonia, una città estendibile all’infinito, pronta a ospitare una società fondata sull’automazione delle funzioni, dove il lavoro era sostituito da nomadismo e teorie ludiche. Dove gli spazi erano immaginati per disorientare e incanalare un ordine infinito di interni labirintici. L’abilità che gli veniva dalla scultura consentì a Constant di realizzare plastici e modelli visionari. I molti livelli di lettura della Nuova Babilonia trattengono ancora oggi le questioni connesse al ruolo sociale dell’architettura. Oltre a molte immagini di opere e documenti, il libro riporta una recente intervista a Rem Koolhaas, che da giovane incontrò l’artista, e alcune fotografie del congresso della Bauhaus Immaginista con Asger Jorn, Ettore Sottsass ed Elena Verona tenutosi ad Alba lo stesso anno in cui Constant iniziò la ventennale progettazione della città immaginaria. (MS) This book brings together the preparatory research work done for an exhibition project that began in 2012 and recently came to fruition at the Reina Sofia Museum in Madrid. Dutch painter Constant came into contact with the world of architecture and urban planning when in 1956 he began to concentrate on the idea of a New Babylon, a city that would extend to infinity, home to a society based on automation, in which work was replaced by nomadism and theories based on leisure and play. The spaces were designed to disorientate and channel an endless set of inner labyrinths. The skills he developed as sculptor enabled Constant to create visionary models of his ideas. The various levels on which New Babylon can be interpreted still prompt many questions regarding the social role of architecture. In addition to the many pictures of his work and documents, the book includes a recent interview with Rem Koolhaas, who as a young man met the artist, and various photographs of the Imaginist Bauhaus Congress with Asger Jorn, Ettore Sottsass and Elena Verona, held in Alba in 1956, the same year in which Constant began his nearly twenty-year-long imaginary city project