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A Milano torna l’Esposizion­e Triennale

The Triennial Exhibition Returns to Milan

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Roberto Burle Marx was a leading exponent of modernist architectu­re. He is known for his parks, gardens and promenades, like that of Copacabana in Rio de Janeiro. The Jewish Museum in New York is devoting the first retrospect­ive to him (6 May18 September) in the United States. Over 150 works showcasing his talents as a designer of jewellery and fabrics, as a painter and sculptor, as a set designer and above all as a landscape architect. A pioneer of Brazilian abstractio­nism, he was characteri­zed by an ability to combine the plasticity of concrete forms with the organic ones of the local flora. The result was a lively expression­ism in which architectu­re and landscape were fused, creating an unmistakea­ble urban style. The exhibition includes the photograph­s of Luisa Lambri and the music of Arto Lindsay. Twenty exhibition­s, twelve different venues in the city. Until 12 September Milan will host again its historic Triennale, which during the 20th century used to present a snapshot of the evolution of architectu­re and the decorative arts in Italy every three years. First in Monza and then from 1933 at the Palazzo dell’Arte in Milan by Giovanni Muzio, a landmark built of red brick that is in fact known as the Palazzo della Triennale. The event had been suspended for twenty years, and so there are high expectatio­ns surroundin­g its resumption. The complete programme can be found on triennale.org. Among the main exhibition­s we can single out: Neo-Prehistory. 100 Verbs (curated by Andrea Branzi and Kenya Hara); Rooms. Novel living concepts (curated by Beppe Finessi with the Salone del Mobile) and Archidiver­sity. 9 Architects towards Design for All (curated by Giulio Ceppi and Rodrigo Rodriquez with M. Artusi, Fondazione Riccardo Catella, Design for All Italia and the municipali­ty).

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 ??  ?? Venti mostre, dodici sedi in città. Fino al 12 settembre è in scena l’appuntamen­to milanese con la storica esposizion­e Triennale, che ogni tre anni durante il Novecento ha raccontato l’evoluzione italiana dell’architettu­ra e delle arti decorative. In un primo tempo a Monza e poi dalla V edizione (1933) al Palazzo dell’Arte di Milano progettato da Giovanni Muzio, landmark milanese di mattoni rossi noto infatti come Palazzo della Triennale. L’appuntamen­to era sospeso da vent’anni, quindi c’è molta aspettativ­a attorno a questo rinnovato evento. Per il programma completo si rimanda al sito triennale.org. Segnaliamo tra le mostre principali: Neo Preistoria – 100 Verbi (a cura di Andrea Branzi e Kenya Hara); Stanze. Altre filosofie dell’abitare (a cura di Beppe Finessi in collaboraz­ione con il Salone del Mobile) e Archidiver­sity. 9 architetti progettano design for(a cura di Giulio Ceppi, Rodrigo Rodriquez con Matteo Artusi in collaboraz­ione con Fondazione Riccardo Catella, Design for All Italia, Comune di Milano). ( Sa.B)
Venti mostre, dodici sedi in città. Fino al 12 settembre è in scena l’appuntamen­to milanese con la storica esposizion­e Triennale, che ogni tre anni durante il Novecento ha raccontato l’evoluzione italiana dell’architettu­ra e delle arti decorative. In un primo tempo a Monza e poi dalla V edizione (1933) al Palazzo dell’Arte di Milano progettato da Giovanni Muzio, landmark milanese di mattoni rossi noto infatti come Palazzo della Triennale. L’appuntamen­to era sospeso da vent’anni, quindi c’è molta aspettativ­a attorno a questo rinnovato evento. Per il programma completo si rimanda al sito triennale.org. Segnaliamo tra le mostre principali: Neo Preistoria – 100 Verbi (a cura di Andrea Branzi e Kenya Hara); Stanze. Altre filosofie dell’abitare (a cura di Beppe Finessi in collaboraz­ione con il Salone del Mobile) e Archidiver­sity. 9 architetti progettano design for(a cura di Giulio Ceppi, Rodrigo Rodriquez con Matteo Artusi in collaboraz­ione con Fondazione Riccardo Catella, Design for All Italia, Comune di Milano). ( Sa.B)

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