Un patrimonio da condividere
A Heritage to be Shared
La storia di Molteni, e di molti protagonisti del design coinvolti negli anni dall’azienda, diventa disponibile al pubblico grazie al sapiente lavoro di catalogazione e digitalizzazione di un ricchissimo archivio
The story of Molteni, and of many of the leading figures in design who have worked with the company over the years, is being made available to the public thanks to the painstaking effort that has gone into the cataloguing and digitizing of a vast archive Il format italiano dei musei d’impresa deve trasformarsi per resistere nel tempo. L’ultimo nato nel panorama del design è il Molteni Museum, nel campus industriale di Giussano, a pochi chilometri da Milano. Qui uno spazio espositivo cronologico triangola con altri due padiglioni dedicati a proiezioni e installazioni che rivisitano il catalogo. Tuttavia è l’archivio il caveau di ogni museo. In questo caso specifico contiene oltre 4500 pezzi tra prototipi, documenti, grafiche, disegni e fotografie. Sono custoditi in una casa su due piani adiacente alla fabbrica. Si tratta di una sezione ricca di testimonianze che attirano l’interesse del visitatore appassionato di arredo ma soprattutto sono un bacino di contenuti e idee che curatori, studiosi e designers possono valorizzare con mostre e progetti culturali di ampio respiro. È in corso una digitalizzazione del patrimonio, dopo di che anche la fruizione a distanza permetterà alla comunità scientifica internazionale di studiare tra gli altri i rapporti tra Luca Meda e Aldo Rossi o la lunga partnership con Unimark (Bob Noorda, Massimo e Lella Vignelli tra i principali esponenti dell’agenzia), per la progettazione dell’immagine coordinata di Molteni nel corso degli anni Settanta. The Italian phenomenon of company museums needs to change in order to keep up with the times. The most recent appearance in the panorama of design is the Molteni Museum, on the industrial campus of Giussano, a few kilometres from Milan. Here a chronologically organized exhibition space is combined with two other pavilions devoted to screenings and installations that look back at the catalogue. The archive is the vault of every museum. In this specific case it contains over 4,500 pieces, including prototypes, documents, artwork, drawings and photographs. They are housed in a two-storey building adjacent to the factory. In this case it is a section filled with objects and other exhibits that will stir the interest of the visitor, but above all it is a reservoir of contents and ideas that curators, researchers and designers can exploit for wide-ranging exhibitions and cultural projects. A digitizing of these contents in under way, and when completed it will make it possible for the international academic community to study at a distance such things as the relations between Luca Meda and Aldo Rossi or the long partnership with Unimark (the agency whose principal members were Bob Noorda and Massimo and Lella Vignelli) on the design of Molteni’s corporate image over the course of the 1970s