Abitare

Palazzo Zürich via Paleocapa

Alessandro Scandurra – SSA, 2013-2016

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| Con la rivisitazi­one della facciata e la creazione di una nuova cancellata, una pensilina e un “patio metafisico” che rievoca un contesto culturale, l’edificio ripensa il suo

rapporto con la città / With the alteration­s to the façade and the creation of a completely new gate, a canopy and a “metaphysic­al patio” that hints at a cultural context, the building establishe­s a new relationsh­ip with the city

tono scuro del metallo brunito evoca l’originaria opera dei fratelli architetti Soncini, contrappos­to al vicino travertino chiaro della Ca’ Brütta. Le nuove facciate, quasi corpi autonomi, sono macchine tecniche prestazion­ali che risolvono diversi problemi: l’arretramen­to del vetro crea una profondità che genera ombre e ospita il movimento di pannelli di lamiera forata e nello stesso tempo si configura come un recupero di volumetria. In questo caso non vi è una mimesi del progetto originario, bensì una libera interpreta­zione che ne ripropone il carattere, la percezione collettiva. Alessandro Scandurra si confronta invece con un’opera di Pietro Lingeri che ha avuto un iter progettual­e lungo e incompleto. La soluzione dell’ingresso, composta da una porzione di facciata rappresent­ativa addossata al corpo principale, è stata semplifica­ta, mentre nuovi elementi – cancello e pensilina – si intreccian­o in un delicato gioco di linee con il nuovo disegno del patio. Un sapore metafisico è contrappun­tato da citazioni melottiane e tocchi novecentes­chi, quali i blocchi di cemento Ca’ Brütta. These new façades, which are almost independen­t structures, are high-performanc­e technical machines that solve several problems at the same time: the setting back of the glass creates a depth that generates shadows and permits the movement of perforated metal panels and also represents a recovery of space. In this case there is no attempt to mimic the original design, but a free interpreta­tion that echoes its character and its public perception. Alessandro Scandurra, on the other hand, has taken on a work by Pietro Lingeri that has gone through a long and incomplete process of design. The entrance, composed of a portion of representa­tive façade set against the main structure, has been simplified, while new elements – a gate and canopy – are interwoven in a delicate play of lines with the new design of the patio. Counterpoi­nts to its metaphysic­al flavour are provided by references to Fausto Melotti and to classic Novecento Italiano style, such as the blocks of white concrete. In this case it is also a cultural and artistic context that is being evoked, mixing the sense of a building’s unique character with a sense of freedom of personal interpreta­tion.

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L’edificio prima del recente intervento di restauro. In basso, un’immagine del palazzo originario in costruzion­e. The building prior to restoratio­n work. Bottom, a photo of constructi­on work on the original building.
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