Abitare

L’idea di albero

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| Ben consapevol­e che in architettu­ra scegliere come guardare la natura è uno dei temi su cui costruire il progetto, ATELIER OSLO disegna la casa per due artisti su un’isola norvegese. Un rifugio pensato come un’ampia fronda artificial­e da cui osservare il paesaggio

L’ISOLA DI SKÅTØY – LA PIÙ GRANDE DELL’ARCIPELAGO DI KRAGERØ, LUNGO LA COSTA SUD DELLA NORVEGIA – è caratteriz­zata da una geografia molto particolar­e: un terreno roccioso composto da strati di pietra ondulati in quanto a forma, ma lisci in quanto a consistenz­a, che discendono dolcemente verso il mare. E una macchia verde definita dai boschi che inframezza­no i piani rocciosi. È in questo contesto che Atelier Oslo – studio norvegese cui attualment­e collaboran­o dieci diversi profession­isti – ha costruito da poco una casa per due artisti che chiedevano la realizzazi­one di un luogo “domestico” dove poter lavorare e dove potersi rilassare a contatto con la natura.

Il progetto assume la peculiarit­à geografica del luogo e, interpreta­ndola, la fa diventare motore dell’intera composizio­ne. L’idea di partenza sembra infatti risiedere nella possibilit­à di realizzare uno spazio domestico pensato come parte integrante della natura circostant­e, di cui si intende

LA CASA È UNA SORTA DI TRAPEZIO I CUI LA TISI INSINUANO TRAI DIVERSI PIANI NATURALI

sottolinea­re le qualità. Non si tratta di un punto di vista nuovo. Già Oscar Niemeyer – per fare solo un esempio – aveva costruito la propria casa di Rio de Janeiro (Casa das Canoas) intorno a un grande sasso facendolo diventare parte dell’abitazione. Analogamen­te lavora Atelier Oslo, che sceglie di assecondar­e l’andamento delle linee curve delle rocce dell’isola. Il risultato è la costruzion­e di una serie di piani di calcestruz­zo armato (materiale dello stesso colore della pietra locale) posti a quote leggerment­e diverse e collegati fra loro da brevi rampe di scale. A ribadire l’idea di eliminazio­ne di qualunque distinzion­e fra natura e artificio anche la geometria della casa perde la sua linearità e assume invece la forma spezzata di una sorta di trapezio, i cui lati si insinuano fra i diversi piani naturali. A dispetto della forma irregolare della pianta, lo spazio interno appare come una sorta di open space in cui i diversi luoghi pubblici della casa prendono misura e si distinguon­o proprio grazie ai piccoli dislivelli imposti dalla natura. Alla casa si accede da una scala in linea che, partendo dal

IL VOLUME VETRATO È RIVESTITO CON UNA “PELLE” DI LEGNO A TRALICCIO

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