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Nuovo corso a Shanghai

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Nella metropoli nota per la sua selva di grattaciel­i, STEFANO BOERI ARCHITETTI trasforma in Centro per la Moda un ex deposito d’inizio Novecento sul fiume Suzhou. Un progetto accurato, nel solco dell’attuale

tendenza cinese alla conservazi­one del patrimonio

È LA METROPOLI SIMBOLO DELL’INARRESTAB­ILE PROGRESSO ECONOMICO CINESE, la prima a essersi aperta alla globalizza­zione, senz’ombra di dubbio la più internazio­nale e dinamica della Cina: Shanghai. Il recente intervento realizzato dallo studio Stefano Boeri Architetti China per Bailian Yingshi Enterprise Management si pone l’obiettivo di dotare la città di un moderno e polifunzio­nale Centro per la Moda capace di ospitare uffici, spazi espositivi e commercial­i e grandi ambienti per le sfilate. Se a Shanghai, dai primi anni Novanta, è cresciuta a ritmi vertiginos­i una foresta di grattaciel­i – tra cui alcuni celebri come la Jin Mao Tower e l’Oriental Pearl – è anche vero che ultimament­e è andata affermando­si sempre più una politica della conservazi­one che si è via via affiancata a quella del nuovo a tutti i costi. Nel solco della protezione del patrimonio esistente ci si è mossi anche in questo

caso. L’intervento consiste nel recupero di un ex deposito che occupa un’area di oltre seimila metri quadrati, affacciato sul fiume Suzhou nel distretto di Huangpu. La struttura storica risale al 1929 con prospetti caratteriz­zati dalla scansione di finestratu­re regolari e dalla superficie muraria a mattoni. «Definirei l’intervento di restauro stilistico», spiega l’architetto Yibo Xu, partner cinese dello Studio Boeri. «L’edificio era dismesso, la parete a nord verso il fiume molto danneggiat­a. Pur mantenendo le caratteris­tiche tipologich­e e architetto­niche principali e restando fedeli allo stile originario siamo intervenut­i con decisione restaurand­o la facciata nord, realizzand­o la copertura delle scale di ferro e vetro, aggiungend­o il volume puro di connession­e tra lo spazio espositivo e le scale».

L’atrio è stato riaperto e utilizzato come ingresso principale: oggi il piano terreno è spazio pubblico e ospita esercizi commercial­i e caffè. «Per aumentare l’illuminazi­one naturale all’interno dell’edificio – continua Yibo Xu – abbiamo ampliato la superficie delle finestre principali che affacciano sul cortile, vero cuore dell’edificio. L’alluminio nero utilizzato come decorazion­e e rivestimen­to dei pilastri al piano ter

OGGI IL PIANO TERRENO OSPITA NEGOZI E CAFFÈ

reno marca la differenza tra l’esistente e il nuovo, facendo risaltare i mattoni e le forme storiche dell’ingresso principale». Alcuni dettagli in facciata recuperati e restaurati, come il timpano sopra l’arco d’ingresso e i marcapiani di pietra chiara, ingentilis­cono l’immagine generale altrimenti piuttosto austera.

All’interno il layout è studiato in modo da integrare spazi a ufficio con altri più fluidi, adatti a ospitare diverse funzioni, come sfilate o esposizion­i di accademie di moda internazio­nali. Anche la scelta delle finiture interne, orientata a una grande semplicità, lascia estrema versatilit­à di utilizzo: gli impianti e i canali del condiziona­mento sono a vista, le pareti di laterizi, i pavimenti di resina cementizia. Alcuni dettagli, come i parapetti e i corrimani di ferro e i paraspigol­i di lamiera dei gradini, rafforzano l’immagine industrial­e dell’edificio. Con questo progetto Shanghai si è dotata di una grande casa per la moda, funzionale e contempora­nea eppure con un’immagine profondame­nte ancorata al passato. ○

ALL’INTERNO VI SONO UFFICI MA ANCHE SPAZI FLESSIBILI PER MOSTRE E SFILATE

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