DEA DELLE CURVE
CITROËN «DS».
Compie 60 anni Citroën DS, vettura icona e avant-garde che nel 1955 ha spostato in avanti le lancette dell’automobilismo mondiale. Fu l’auto di star e capi di Stato, è entrata nell’obiettivo di Cartier-Bresson, Klein, Doisneau, Newton, e di tanta gente comune che l’ha amata. Lo stile è firmato dallo scultore italiano Flaminio Bertoni; sintesi tra forma e funzione: «Il suo carattere senza tempo è la somma di canoni grafici forti», commenta il design director Citroën Thierry Métroz. Sospensioni, freno, sterzo così non si erano mai visti, ma sono gli interni “eccezionali” a colpire: i comandi sono perfettamente «integrati e raggiungibili senza lasciare il volante», la forma «spiovente lascia entrare la luce» e accentua l’impressione di spazio. Oggi Déesse, la dea francese, presta il nome all’omonima gamma indipendente Citroën: automobili sofisticate, ma anche servizi e atelier dedicati come il nuovo spazio di via Gattamelata a Milano. Il patrimonio
è «Una eredità eccezionale da non banalizzare in retro design»: un manifesto per il futuro, «un nuovo percorso nel segno dell’hyper design», per continuare a stupire con stile e con tecnica audace e carismatica: come l’ultima con sagoma e interni «al confine tra il mondo dell’aviazione e quello dell’auto».
Citroën DS e DS5. Sopra, la DS cabriolet. Sotto, l’auto poggia su palloni per enfatizzare le innovative sospensioni pneumatiche: poteva circolare anche su 3 ruote. Sotto, la nuova DS5.