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DEA DELLE CURVE

CITROËN «DS».

- SESSANT’ANNI FA NASCEVA UN’AUTO MITO: LA LE CUI LINEE ANCORA OGGI CI PARLANO DI UN PASSATO DOLCE, E DI UN FUTURO DI «HYPER DESIGN». di PAOLO MATTEO COZZI DS DS5,

Compie 60 anni Citroën DS, vettura icona e avant-garde che nel 1955 ha spostato in avanti le lancette dell’automobili­smo mondiale. Fu l’auto di star e capi di Stato, è entrata nell’obiettivo di Cartier-Bresson, Klein, Doisneau, Newton, e di tanta gente comune che l’ha amata. Lo stile è firmato dallo scultore italiano Flaminio Bertoni; sintesi tra forma e funzione: «Il suo carattere senza tempo è la somma di canoni grafici forti», commenta il design director Citroën Thierry Métroz. Sospension­i, freno, sterzo così non si erano mai visti, ma sono gli interni “eccezional­i” a colpire: i comandi sono perfettame­nte «integrati e raggiungib­ili senza lasciare il volante», la forma «spiovente lascia entrare la luce» e accentua l’impression­e di spazio. Oggi Déesse, la dea francese, presta il nome all’omonima gamma indipenden­te Citroën: automobili sofisticat­e, ma anche servizi e atelier dedicati come il nuovo spazio di via Gattamelat­a a Milano. Il patrimonio

è «Una eredità eccezional­e da non banalizzar­e in retro design»: un manifesto per il futuro, «un nuovo percorso nel segno dell’hyper design», per continuare a stupire con stile e con tecnica audace e carismatic­a: come l’ultima con sagoma e interni «al confine tra il mondo dell’aviazione e quello dell’auto».

Citroën DS e DS5. Sopra, la DS cabriolet. Sotto, l’auto poggia su palloni per enfatizzar­e le innovative sospension­i pneumatich­e: poteva circolare anche su 3 ruote. Sotto, la nuova DS5.

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