Ieri, oggi, domani
Come si è formato l’Italian Style, in che condizioni versa attualmente, quale futuro avrà. Ne parliamo con , professore e studioso del fenomeno. GUIDO GUERZONI.
Prima di tutto ci dia una definizione di Italian Style, che è cosa affatto diversa da Made in Italy. «L’Italian Style è un distillato, un sedimento simile all’ambra, che nel corso degli ultimi nove secoli (per tacere dell’onnipresente legato della classicità) ha inglobato in trasparenza le fortune di tecniche e manufatti, inventori e narratori, comportamenti e conversazioni, ossessioni per la perfezione e culti dell’innovazione, protagonisti leggendari e legioni di interpreti anonimi. E al tempo stesso è il frutto più maturo di un processo centrifugo, irradiato dalla secolare diaspora planetaria delle opere e dei talenti italiani e della capacità attrattiva». Quando e come nasce l’Italian Style? «Nasce dalle fiammelle due e trecentesche, che innescarono la pirotecnica esplosione delle piccole e grandi botteghe che tra ’400 e ’800 hanno tenuto in vita un patrimonio incalcolabile di saperi, mestieri, talenti e abilità, spesso trasmessi quasi segretamente per linee di sangue. L’Italian Style affonda le
WHO’S WHO Apollo e Vulcano – I mercati artistici in Italia.