Sculture d’arredo
I mobili e gli oggetti di caratterizzati da una vena neodéco, portano nel mondo del design l’ immaginario dei maestri dell’arte plastica.
Ascendenze. a sinistra: Disc cabinet
in alto a destra: Pyramid Cabinet in basso: Nella galassia del design francese contemporaneo quella di Christophe Côme, classe 1965, è la storia di un interprete d’eccezione del mobile d’arte. La sua avventura creativa inizia nello studio dello scultore Louis Derbré: «Un apprendistato fondamentale per educare la mano e padroneggiare tutte le tecniche di fusione e lavorazione del bronzo». Oggi, nel suo atelier parigino a due passi da Place de la Nation, forgia, salda e leviga i metalli secondo uno stile lineare e sintetico, di grande rilievo plastico: l’essenzialità dei volumi è ritmata da ornamenti in vetro, cristallo, ceramica. Il gusto audace del dettaglio, gli accostamenti sofisticati, l’armonia delle geometrie vestono i suoi arredi scultorei di un’eleganza neodéco, erede della grande tradizione delle arti decorative. Alchimista della materia, ha fatto della coincidenza degli opposti la sua cifra estetica: «Spesso l’esperienza matura sul campo, incontrando gli artigiani nelle loro botteghe. È ciò che è accaduto quando ho deciso di mixare ferro e vetro. L’idea mi è venuta all’improvviso, durante una visita in uno stabilimento di vetri lenticolari». Dagli anni ’90 Côme utilizza questi inediti “cabochons” dai bagliori opalescenti per impreziosire tavolini, sideboard, parafuochi, cabinet, specchi, paraventi. Disegna a mano tutte le sue creazioni, «pezzi unici oppure variazioni su un tema», definisce gli accenti luministici e di recente ha unito la ricerca sul carattere dei materiali alle potenzialità espressive del colore, sperimentando l’uso di ceramica smaltata e pietra lavica. Le ispirazioni? «Sono molteplici: una passeggiata en plein air, la natura, la musica, la pittura e la scultura. Penso a Eduardo Chillida, Alexander Calder, Barnett Newman, Léon Spilliaert, Denis Laget». L’architetto Peter Marino, suo grande estimatore, ha scelto alcune delle sue creazioni per arredare le boutique Chanel, da Parigi a Shanghai. □ ALL’ACCIAIO PATINATO DELLA STRUTTURA SI CONTRAPPONE LA PARTE IN RAME, DECORATA CON SMALTO BLU