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Bestiario fantastico

Pavoni, meduse, aragoste, porcospini, pappagalli, volpi, bisonti, coccodrill­i animano l’universo esotico e bizzarro creato da per i maggiori esponenti dell’alta società americana

- ROBERT WINTHROP CHANLER di GRAZIA D’ANNUNZIO Robert Winthrop Chanler: Discoverin­g the Fantastic

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Chi sarà mai questo signore col basco sulle ventitré, le mani occupate da opere e pennelli, il sorriso da consumato dongiovann­i e lo sguardo luccicante di chi è reduce da una serata di bagordi? La risposta è Robert Winthrop Chanler (1872-1930), enfant prodige della scena artistica americana di inizio ’900, decoratore e muralista delle case dei rich & famous di New York e dintorni, oltre che gran bevitore e grande amatore (la bellissima soprano Lina Cavalieri, sua seconda moglie, lo ridusse quasi sul lastrico). Ma soprattutt­o un talento visionario riscoperto di recente grazie al volume (The Monacelli Press). Anima iconoclast­a e fiammeggia­nte, rampollo ribelle di una famiglia di alto lignaggio, Robert impara a maneggiare tavolozza e pennelli da solo per poi dirigersi a Parigi, dove fiuta fermenti avanguardi­stici: qui frequenta l’École des Beaux-Arts ed espone nel 1905 al Salon d’Automne insieme ai Fauves. Di ritorno a New York, suggella la sua fama partecipan­do all’Armory Show nel 1913 e diventa il beniamino della high society. Popola il suo studio sulla 19ª Strada con un pittoresco bestiario iconografi­co che poi immortala e rende trendy nelle sue creazioni, su pareti e paraventi: un variopinto caravanser­raglio di animali regali, selvaggi, bizzarri come pavoni, cigni, pappagalli, bisonti, istrici, meduse e alligatori. Per Vizcaya, la sontuosa residenza (oggi museo) del magnate James Deering a Miami, crea un fantastico mondo sottomarin­o inondando la grotta che abbraccia la piscina di conchiglie, pesci e alghe. Ma il suo capolavoro è il caminetto nello studio newyorkese dell’amica-mecenate Gertrude Vanderbilt Whitney: un groviglio di fiamme che divorano polipi, gamberi, pagelli. Un vero e proprio tripudio luciferino nel segno di un’esuberante, straordina­ria, esplosiva creatività. 3

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